Politica

Ballottaggio Seregno. Definiti gli accordi: liste civiche ago della bilancia

Tiziano Mariani e Carlo Mariani, rispettivamente delle civiche NoiXSeregno e Ripartiamo Insieme, hanno deciso di non uscire dai giochi sostenendo i due candidati al ballottaggio. I giochi sono aperti.

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Insieme hanno ottenuto quasi il 22 percento dei voti da parte dei cittadini al primo turno di voto dell’11 giungo scorso: Carlo Mariani, di Ripartiamo Insieme con il 12.08 % e Tiziano Mariani di NoixSeregno con il 9.8%. Insomma, per essere delle liste civiche in lotta contro i colossi della politica, PD e centrodestra, si sono comunque portati a casa un gran bel risultato che domenica prossima, al ballottaggio tra Ilaria Cerqua e Alberto Rossi, rappresenteranno davvero l’ago della bilancia che decreterà il nuovo sindaco della città di Seregno.

Dopo diverse trattative, infatti, sono stati ben definiti gli accordi a cui i seregnesi dovranno tener conto il 24 giungo quando, per la seconda volta in un mese (e due anni prima del previsto) si recheranno ai seggi per esprimere la propria preferenza.

Tiziano Mariani spalleggia il centrodestra

Fino a pochi giorni fa, durante l’accesa campagna elettorale che lo vedeva protagonista come candidato sindaco per NoixSeregeno, Tiziano Mariani, l’imprenditore della “politica semplice”, additava Alberto Rossi come un “giovane inesperto” e Ilaria Cerqua come “l’anello di congiunzione di un malgoverno che ha rovinato la città”.

Ma ora che il cerchio si stringe, bisogna decidere se stare dentro o fuori dai giochi, e Tiziano Mariani, che al primo turno aveva comunque convinto più di 1700 cittadini, ha diffuso attraverso una nota stampa il suo accordo proprio con Ilaria Cerqua del centro destra: “Concittadini Seregnesi, con grande senso di responsabilità, con una buona dose di umiltà e soprattutto senso di servizio, mi rivolgo a tutti voi. L’importante consenso riconosciuto a Noi per Seregno lo scorso 10 giugno è motivo di orgoglio e ci impegna a proseguire il nostro cammino, per assicurare a Seregno una lungimirante prospettiva amministrativa e politica – si legge – le regole della democrazia ci impongono di decidere a chi affidare la città di Seregno per i prossimi anni. I contendenti, allo stesso modo si sono impegnati a garantire gli urgenti interventi di ordinaria amministrazione, ponendosi di fatto sullo stesso piano; ne consegue che a questo punto, la valutazione diventi puramente politica. Il mio impegno, il nostro impegno a sostegno di un governo di centro destra riformista, scaturisce proprio dalla volontà di testimoniare che è possibile, con dedizione e perseveranza, migliorare le condizioni di vita nella nostra città.”

Eppure, durante l’ultimo faccia a faccia pre-ballottaggio organizzato lo scorso fine settimana, Ilaria Cerqua ha fatto intendere che le trattative con Carlo Mariani di Ripartiamo Insieme erano decisamente avanzate e che solo poche ore prime del confronto in piazza con Alberto Rossi, la candidata ha ricevuto il due di picche da Carlo Mariani che ha lasciato quindi spazio libero all’altro Mariani, Tiziano. E se l’ex candidato sindaco di NoiXSeregno annuncia la nuova collaborazione politica con una nota stampa, la Cerqua punta al silenzio.

Arriva Salvini, il paladino che “salva” Ilaria Cerqua

Sabato scorso, Ilaria Cerqua – e gli altri candidati brianzoli del centro destra che domenica si sfideranno al ballottaggio – ha ricevuto visita gradita da Matteo Salvini che è stato accolto dai cittadini come una star: cori e applausi a non finire. Il filone nazionale potrebbe giocare un ruolo importante anche nella scelta del sindaco di Seregno, una città che esce da mesi di bufera a causa dei fatti oramai ben noti a tutti che hanno portato la città brianzola agli onori della cronaca lo scorso settembre.

“Gli applausi non dovete farli a me, ma al vostro nuovo sindaco che da domenica sarà in ufficio a lavorare per voi!”, queste le parole che Salvini dedica a Ilaria Cerqua che è data già per vincitrice al ballottaggio.

Nessun personaggio di rilievo ha portato invece luce sulla figura del giovane Alberto Rossi che, comunque, sembra non farsi intimidire anzi, al confronto in piazza di sabato scorso, ha decisamente tenuto banco con la dialettica spigliata e convincente: “I seregnesi domenica sono chiamati a votare, anzi, a  scegliere se rimanere ancorati al passato oppure a cambiare Seregno – dice – se dovesse vincere il centro destra faccio presente che 10 consiglieri su 16 sarebbero quelli già eletti la scorsa volta. Io voglio creare una squadra compatta e soprattutto che abbia una visione di insieme della città, non amministratori che dicano io faccio bene il mio, del resto non me preoccupo”.

Carlo Mariani e Alberto Rossi, un accordo che potrebbe fare la differenza

Il primo turno di votazioni finisce davvero con un risultato quasi alla pari: Ilaria Cerqua, del centrodestra, partita in netto vantaggio, finisce con portarsi a casa 6845 preferenze (38.02%), cioè una manciata di voti in più rispetto al rivale Alberto Rossi che conquista 6368 cittadini (35.47%).

Il candidato sindaco di Scelgo Seregno, però, al ballottaggio si porta in barca anche Carlo Mariani che, come abbiamo detto, è stato il candidato sindaco di una lista civica ad acchiappare più voti e che quindi potrebbe portare un grande vantaggio al trentatreenne milanese d’adozione.

Insomma, i giochi sono davvero apertissimi ed è difficile ancora fare dei pronostici sul risultato della tornata elettorale di domenica 24 giugno: “Alberto Rossi è l’unico candidato che veramente può portare un cambiamento a Seregno “, fa sapere Carlo Mariani.

Quel che risulta certo, in questa ultimi giorni di campagna elettorale, è il dato dell’affluenza alle urne che, ancora una volta come nel 2015, ha visto una Seregno per metà disinteressata alla vita politica della propria città: su 36.317 aventi voto, solo 18. 348 hanno espresso la propria preferenza. Cioè un elettore su due, poco più della metà (50.52%).

Tre anni fa, ovvero quando Edoardo Mazza conquistò la poltrona di Primo Cittadino per volere dei Seregnesi, la percentuale dei seregnesi che si era presentata alle urne aveva, di poco, superato il 51% mentre al ballottaggio, in cui se la giocavano appunto Mazza e William Vigano del PD, addirittura la percentuale era scesa al 41.77%, cioè solo quasi 15mila seregnesi (su oltre 36mila) avevano deciso di andare a votare.

Cosa succederà dunque domenica prossima? Vincerà ancora l’assenteismo o i seregnesi saranno protagonisti attivi della vita politica che li guiderà nei prossimi 5 anni?

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