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Accusati di aver ucciso La Rosa, madre e figlio indagati per truffa

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, i due entravano in possesso di auto da rottamare, le facevano assicurare contro il furto e poi ne simulavano la sparizione, denunciando il tutto per ottenere il premio assicurativo.

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Sono state le indagini del Nucleo Investigativo dei carabinieri di Milano a svelare il presunto giro di truffa ai danni delle assicurazioni messo in piedi da Raffaele Rullo e Antonietta Biancaniello, figlio e madre arrestati per aver ucciso e cercato di far sparire Andrea La Rosa, ex calciatore e entrato nel management del Brugherio Calcio sparito lo scorso autunno scorsa. La vicenda emerge a qualche giorno dalla chiusura di questa nuova trance di indagini sui due, cooordinate dalle Procura di Milano, accusati insieme ad altri familiari di associazione a delinquere finalizzata alla truffa.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, i due entravano in possesso di auto da rottamare, le facevano assicurare contro il furto e poi ne simulavano la sparizione, denunciando il tutto per ottenere il premio assicurativo. A guadagnarci ci sarebbero stati anche presunti prestanome che si sarebbero premurati di intestarsi i veicoli e poi denunciarne i furti. Quando i militari sono andati a casa di Biancaniello, per perquisirla, hanno scoperto addirittura un libro che spiega cosa rispondere all’assicurazione in caso di furto. Per utilizzare il denaro senza essere scoperti, il gruppo avrebbe usato i conti correnti di tutti, facendoli girare per evitare fossero sempre gli stessi. Per gli investigatori ad orchestrare tutto sarebbe stato Rullo, lo stesso che nel novembre scorso, dopo aver ricevuto dall’amico Andrea La Rosa migliaia di euro in prestito con vari pretesti, avrebbe ucciso e fatto sparire il suo amico dopo averlo attirato nella cantina di casa sua.

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