Dal 25 maggio la seconda vita della Villa Borromeo di Arcore

Il restauro è costato 9,9 milioni di euro. Compresa nella cifra anche 20 anni di manutenzione ordinaria e straordinaria.
Il 25 maggio chiude il cantiere. Il 26 maggio la festa con le autorità. Il 27 la proiezione aperta alla cittadinanza che racconta la storia della Villa Borromeo. La Villa acquistata dal Comune di Arcore nel 1976, e che fino a tre anni fa rischiava di diventare un cumulo di macerie, oggi torna a splendere: il suo restauro è giunto al termine. Costo finale 9 milioni e 914 mila euro.
Italiana Costruzioni sta ultimando di collocare, è proprio il caso di dirlo, le tessere del mosaico che hanno permesso di far tornare a rivivere il monumento cittadino.
In Comune questa mattina, 8 maggio, si svolta la presentazione della due giorni di festa che accompagnerà l’inaugurazione e di fatto la rinascita del Bene. Un recupero tanto atteso quanto discusso in città, sopratutto per i costi. “Ma Villa Borromeo non si poteva far andare in pezzi” – sentenzia il sindaco Rosalba Colombo, che con coraggio ha portato avanti, spalleggiata dalla giunta, questa scelta politica.
Degli oltre 9 milioni di euro, 2,5 sono già stati dati come acconto grazie alla vendita della sociatà Metano Arcore e grazie al contributo di mezzo milione del bando Arcus. Dal 2016 ad oggi sono già stati saldati quasi altri 3 milioni. Ciò ha permesso quasi di dimezzare la rata ventennale da 605 mila euro a 389 mila. “In questo modo risparmieremo quasi 1,5 milioni di euro di interessi” – spiega l’assessore al Bilancio Valentina Del Campo.
Un cantiere ideale, che non solo ha rispettato i tempi ma anche lavorato secondo standard di qualità unici. Dalle 40 alle 60 maestranze hanno lavorato senza sosta nel cantiere durato 540 giorni. Ben 15 restauratori tra i migliori in Italia si sono avvicendati per ridare splendore nel rispetto della storicità del luogo.
Più volte la Sovrintendenza ha visitato e monitorato i lavori, lasciando dietro di sé sempre un giudizio più che positivo.
Ci sono quindi già state 71 visite ufficiali al cantiere. Ma il restauro della Villa Borromeo terminerà ufficialmente con l’inaugurazione del 26 maggio.
“Grazie al FAI dal 26 al 27 maggio si potrà visitare gratuitamente il monumento (qui i dettagli) – ha anticipato l’assessore alla Cultura Paola Palma – Poi, abbiamo già previsto una mostra dal titolo ‘La figura femminile nella pittura dell’800 e dell’900’ dove saranno esposti capolavori come quelli di Hayez o Fontana.”
Insomma, inizia la seconda vita della Villa, ma che non sarà solo destinata ad ospitare mostre – per lo più a pagamento – perchè per sostenere le spese la giunta Colombo vorrebbe ospitare sia la sede amministrativa del Parco Valle Lambro, sia quella del centro di recupero e restauro del legno in collaborazione con il Politecnico di Milano. Previsti affitti superiori ai 60 mila euro per ciascuno. Ma non bastano a coprire le spese. Ed è così che il monumento è stata restaurato per renderlo polifunzionale. La Villa infatti sarà destinata anche ad eventi privati e matrimoni. Il primo evento programmato è già a giugno, mentre il primo matrimonio sarà a novembre.
“La grossa novità è la nuova apertura che collega il seminterrato al giardini esterno, in modo da restituire ai piani della Villa ingressi indipendenti.” – spiega l’architetto Alfonso Femia che ha curato l’opera.
L’amministrazione sta pensando a chi dare in gestione la Villa Borromeo. “Il comune non ha le risorse per occuparsene – ammette il sindaco – Un Bene di questo genere, oltre alle destinazioni d’uso di cui abbiamo già parlato, deve trovare un’associazione o una società che lo faccia saper vivere 365 giorni l’anno. Adesso stiamo studiando come fare questo passaggio.”
“Villa Borromeo non è Villa Reale – conclude Attilio Navarra, l’Amministratore Delegato di Italiana Costruzioni che spiega – Questo è stato di fatto un cantiere ideale, dove a tutti era chiaro cosa significasse fare un partenariato pubblico-privato e dove l’obiettivo era chiaro e condiviso: Riaprire al pubblico questa magnifica villa di delizia”.