Economia

Primo maggio a Monza, i sindacati in piazza chiedono più sicurezza

Cgil, Cisl e Uil in piazza Roma hanno ribadito come serva un deciso cambio di rotta e di mentalità per evitare incidenti sul lavoro.

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Di lavoro si muore, come prima, più di prima. Anche in Brianza, uno dei punti di forza dell’Italia produttiva che sta rialzando la testa dopo una fase molto critica. Un dato di fatto che ha attribuito un valore particolare alla Festa del lavoro celebrata da Cgil Cisl Uil con una manifestazione in piazza Roma a Monza.

Il tema della sicurezza, del resto, era quello che accomunava le iniziative per il Primo Maggio a livello nazionale promosse dai sindacati confederali. Che, anche a Monza, hanno ribadito come serva un deciso cambio di rotta e di mentalità per evitare altri drammatici conteggi.

I DATI

In Brianza nel 2016 le denunce di infortuni mortali sono state 12. Nel 2015 e nel 2014 erano state, rispettivamente, 8 e 6. L’infortunio mortale più recente risale al 20 aprile ed è avvenuto a Bellusco. E l’uscita dalla crisi, paradossalmente, rischia di aggravare ulteriormente condizioni già difficili.

«La piccola ripresa – ha sottolineato Maurizio Laini, segretario generale Cgil Monza Brianza, oratore ufficiale della manifestazione – esalta il numero degli incidenti e trova un mondo del lavoro meno sensibile, meno attrezzato.  Nel 2016 in Brianza, area a forte vocazione manifatturiera, si è verificato quasi il 10% degli infortuni mortali  avvenuti in Lombardia. Il 50% in più dell’anno precedente, il 100% del 2014. Resta inaccettabile morire sul lavoro come si moriva agli inizi del Novecento: è una questione di civiltà».  «La crisi – ha precisato Laini – ha picchiato duro sulla sicurezza. Gli investimenti sono diminuiti in questi ultimi 10 anni. E le aziende “rischiano” di vedere un ispettore della sicurezza ogni 30 anni».  Laini ha anche sottolineato l’opposizione di Cgil Cisl Uil a populismi e corporativismi, «perché noi siamo abituati a stare quotidianamente vicini ai lavoratori, siamo presenti sui loro problemi».

Sono intervenuti sulla questione sicurezza anche Cristina Scanziani e Dario Cerliani, rispettivamente delegati Cisl e Cgil alla Canali di Sovico e Gelsia Reti di Seregno, e Antonio Macchia, segretario Uilp Uil Brianza. «La sicurezza negli ambienti lavorativi – ha spiegato Cristina Scanziani – è il biglietto da visita di una società civile e sviluppata.  Noi lavoratori dobbiamo rispettare le norme in materia e denunciare agli organi competenti le situazioni in cui non ci sia sicurezza».  «Purtroppo – ha commentato Cerliani – sempre meno attenzione viene dedicata alla vita dei lavoratori». «Il nemico della sicurezza – ha affermato Macchia – è il profitto. Quando un datore di lavoro non si avvale di mezzi avanzati per garantire la sicurezza, avvengono le tragedie. Noi dobbiamo pretendere dalle istituzioni l’applicazione delle leggi».

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