Politica

Cesano. Bosio denuncia: “Le mense scolastiche? In condizioni pessime”

Il quadro che il capogruppo di minoranza mostra all'Amministrazione sulla situazione delle mense lascia sgomenti

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“Cibo servito ghiacciato, porzioni minuscole, peli e capelli nei piatti”. Queste sono solo alcune delle segnalazioni della Commissione Mensa dei diversi plessi scolastici cesanesi raccolti attraverso schede di valutazione compilate da settembre 2017 a oggi: 147 schede su 10 scuole per valutare qualità e consumo del cibo servito durante il servizio mensa gestito dall’azienda appaltatrice Sodexo. E’ con questi documenti alla mano che, durante l’ultimo consiglio comunale, il capogruppo di minoranza Luca Bosio ha messo sotto gli occhi dell’amministrazione “Le pessime condizioni in cui versano le nostre mense – afferma – e mi chiedo come mai questo lavoro di valutazione e controllo delle schede non sia stato fatto da voi. Le inadempienze di Sodexo devono essere sanzionate come previsto dalla legge”.

La cattiva gestione della mensa scolastica

Dallo studio fatto sulle 147 schede di valutazione dal gruppo di Luca Bosio emerge una realtà davvero allarmante: “In merito ai residui dei pasti, risulta vi siano pietanze con uno scarto addirittura del 100%, soprattutto nei contorni – spiega il consigliere durante la sua interrogazione – in merito alla qualità del pasto, il 51% delle schede ha evidenziato un’appetibilità scarsa o insufficiente. E infine, il livello di igiene che dovrebbe essere sempre massimo, risulta sufficiente o scarso”.

Ad avallare la propria tesi, poi, Bosio cita testualmente alcune note che la Commissione Mensa ha lasciato sulle schede di valutazione e che fanno emergere come il momento del pasto a scuola, spesso, non sia proprio così gradevole: “tutti i bambini e quasi tutti gli insegnanti non hanno mangiato” (King); “i bambini e le maestre hanno digiunato” (Calastri); “Porzioni minuscole, oserei dire briciole (mentre ai docenti piatti pieni), i bambini sono a stomaco vuoto” (Minotti); “Menù in bianco immangiabile” (Negri); “Polistirolo nell’insalata” (Rodari). E questi sono solo alcuni esempi riportati dal capogruppo di minoranza durante il consiglio comunale a cui l’amministrazione risponde dicendo: “non si può generalizzare un problema che magari si è riscontrato in una sola giornata di pasto – commenta  l’assessore all’istruzione Nicolaci – non tutti i bambini mangiano l’insalata e quindi lo scarto sarà maggiore: quindi cosa dobbiamo fare, non serviamo più l’insalata? Ricordo che i menù che vengono serviti nelle nostre mense sono controllati e studiati da un tecnico alimentare e da una nutrizionista proprio per garantire un’alimentazione sana e variegata ai ragazzi”.

Dito puntato contro Sodexo. Per Bosio deve pagare

“Il problema delle percentuali di scarto così elevate, spesso del 100%, risulta proprio dal fatto che nonostante le segnalazioni di cibi e menù poco o per niente graditi, questi continuano a venire riproposti senza alcuna modifica – commenta Bosio – i ragazzi così rimango molte volte a digiuno perché: la tipologia del cibo non è adeguata alla loro età; le porzioni non bastano per tutti; il cibo arriva freddo in tavola; le cotture non sono adeguate”. Per il capogruppo di minoranza, dunque, Sodexo – che si è garantita l’appalto per il servizio ristorazione nelle scuole fino al 2023 con un costo all’Amministrazione superiore ai 10mila euro –  deve pagare per le inadempienze riscontrate da genitori e insegnanti già nello scorso anno scolastico e che Bosio – sottolinea – aveva già messo in evidenza durante l’ultima campagna elettorale. Alcune delle sanzioni applicabili, come si legge nell’interrogazione esposta dal consigliere, sono: 500euro per ogni caso di mancato rispetto delle grammature previste dalle specifiche tabelle dietetiche, verificato su una percentuale rappresentativa dei pasti distribuiti; 2mila euro per fornitura o utilizzo di derrate avariate, in cattivo stato di conservazione, contaminate da infestanti; 500euro per ogni caso di ritrovamento di corpi estranei nei piatti e, infine, una multa di mille euro per la fornitura di pasti in numero inferiore a quanto ordinato senza immediata reintegrazione (tempo massimo 20 minuti). Il problema della mensa scolastica gestita male sicuramente non è nuovo alle orecchie di Sindaco e Assessori: infatti, già negli anni passati la questione era stata sollevata dal Movimento Cinque Stelle e dal Comitato Genitori di Cesano Maderno.

 

Ecco il testo integrale INTERPELLANZA MENSA SCOLASTICA

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