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Monza, ex Pagnoni: da area dismessa a palestra per le scuole

Oggi è un'area dismessa storica con un imponente edificio in acciaio, ma domani potrebbe diventare una palestra ad uso delle scuole di Monza.

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In passato area industriale fiorente, oggi imponente costruzione dismessa, domani palestra ad uso scolastico. Il recupero dell’ex fabbrica Pagnoni di via Sempione, a Monza, è tra gli obiettivi della nuova amministrazione.
L’azienda, nel capoluogo brianzolo, ha aperto la sua prima sede tra le vie Solferino e Magenta. Nel ’48, poi, la realizzazione dello stabilimento adiacente al canale Villoresi. L’attività è andata avanti fino al 2005 per poi traslocare ad Aicurzio.
Oggi è un’area dismessa storica con un imponente edificio in acciaio, ma domani potrebbe diventare una palestra ad uso delle scuole di Monza. Condizionale d’obbligo: attualmente, infatti, non è ancora stato presentato alcun piano attuativo. Però qualcosa si muove, tant’è vero che oggi 5 aprile, i politici locali con i tecnici e la proprietà hanno fatto un sopralluogo alla struttura fra vetri rotti, materiali abbandonati e zone transennate.
“Ora sono in essere delle riflessioni tra la proprietà e il comune – ha spiegato l’assessore all’Urbanistica, Martina Sassoli -. L‘Amministrazione è molto interessata all’area ex Pagnoni e non è un caso oggi la presenza  dell’assessore allo sport, Andrea Arbizzoni“.
Nessun caso, infatti, perchè l’idea dell’amministrazione è quella di realizzare una palestra da usare per i plessi scolastici. “Bisogna però valutare la fattibilità tecnica e non solo la volontà. Questa è la preferenza espressa dal Comune di Monza. Comunque sarà in un’ottica di polifunzionalità, con aree pubbliche esterne che restituiscano una piazza e un’area fruibile dai cittadini. E’ fondamentale la sinergia tra le necessità pubbliche e quelle del privato”.
Il piano di recupero prevede poi nella parte esterna il mantenimento della cortina arborea e la rivalutazione degli spazi sul Villoresi con la possibilità anche di realizzare dei parcheggi. “La sola critica che muovo al documento di piano è che nella sua rigidità non incontra le esigenze del mercato“.
Quali sono le tempistiche? I tempi per una eventuale variante sono davvero troppo lunghi, almeno un anno: “Io spero che questo intervento possa vedere la luce prima. La Giunta è pienamente disponibile alla partnership con i privati” ha concluso Sassoli.
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