Sociale

Incidente sul lavoro, il cesanese Matteo Mondini chiede giustizia

Nel 2010 Mondini è rimasto vittima di un incidente sul lavoro per il quale si è dovuto sottoporre a 33 operazioni, tra cui l'amputazione del braccio destro: il suo video sui social per chiedere giustizia.

matteo-mondini-1

«Sono sempre stato forte, ma ora mi sento invincibile»: il cesanese Matteo Mondini, 35 anni, rimasto invalido dopo un incidente sul lavoro nell’ottobre del 2010, chiede giustizia. E lo fa con un video sui social che, da fine 2017 a oggi, ha superato le 100mila condivisioni: una notorietà improvvisa per uno che nemmeno usava i social network. «È stata Gessica Notaro (la ragazza di Rimini sfregiata con l’acido dall’ex fidanzato poco più di un anno fa, ndr) a darmi l’idea: ci siamo conosciuti dopo quello che le era successo, e mi ha consigliato lei di diffondere la mia storia per chiedere giustizia». Quella di Mondini è una storia che non può non colpire: rimasto folgorato dalla corrente elettrica, in questi 7 anni ha subito 33 interventi, compreso l’impianto di un pacemaker e l’amputazione, solo qualche mese fa, del braccio destro. Un soluzione estrema che forse, se si fosse agito in maniera diversa, avrebbe potuto essere evitata. Ma, soprattutto, una tragedia per cui ancora nessuno ha pagato.

«Lavoravo nell’azienda di mio padre, ci occupavamo di sistemi di sicurezza, ed ero in un negozio in fase di ristrutturazione a Monza – racconta -. Dovevo installare una porta blindata, ma sono rimasto folgorato dalla corrente elettrica perché mancava il salvavita». La situazione è peggiorata in ospedale: «I medici non si sono resi subito contro della gravità della situazione, tanto che mi hanno tenuto una sola notte in osservazione e poi mi hanno rimandato a casa – continua Mondini, che al tempo dell’incidente aveva 28 anni -. Non capivano cosa avessi: si erano concentrati sull’aspetto psicologico, ma non hanno mai fatto un esame obiettivo al braccio». Il ritardo nella diagnosi ha portato al calvario delle continue operazioni, culminate con la perdita del braccio lo scorso ottobre.

 

Mondini è in causa sia con la proprietaria del negozio, sia con i medici. «La titolare era già stata condannata in primo e in secondo grado, la sentenza della Cassazione è attesa per giovedì prossimo, ma non ha ancora pagato nulla – accusa Mondini -. Non si è mai fatta vedere, non mi ha mai fatto nemmeno una telefonata. Solo a fine anno mi è arrivata un’offerta vergognosa di 15.000 €: praticamente  – ironizza – il costo di box singolo qui a Cesano». Nelle sue speranze il video dovrebbe non solo portare la sua storia all’attenzione del pubblico,  ma anche riportare in cima all’ordine del giorno il tema degli incidenti sul lavoro: «Perché non capiti a un altro Matteo, e perché, se purtroppo succederà, al prossimo Matteo possa arrivare un po’ di aiuto – si augura -. Continuerò a combattere, mi scrivono in tanti e la cosa mi riempie di orgoglio. La vita è bella e va vissuta – afferma Mondini, che dopo l’incidente si è sposato e ha avuto due bambini -, la mia famiglia e la fede in Dio mi hanno dato la forza di andare avanti: ma voglio giustizia. Tantissimi mi hanno chiesto di potermi fare una donazione, ma ho sempre rifiutato: non sono loro a dovermi risarcire. Per adesso sono riuscito a pagare le spese processuali con i soldi che avevo da parte, e per fortuna l’Inail mi ha subito riconosciuto come invalido».

Oggi Mondini ha trovato un nuovo lavoro, ma non nasconde che, per il futuro, avrebbe un sogno da realizzare: quello di aprire un’associazione dedicata a diffondere la cultura della prevenzione, anche nelle scuole, e a dare un supporto concreto alle vittime degli incidenti sul lavoro. «Mi sono rimboccato le maniche, anzi, ormai devo dire la manica – scherza – ma mi piacerebbe riuscire a creare qualcosa da quello che mi è successo: non si parla abbastanza delle vittime degli incidenti sul lavoro, quando capita è una notizia, ma nessuno sembra rendersi conto che c’è anche un dopo da gestire. Soprattutto, bisogna cambiare la mentalità: la prevenzione non è una spesa, ma un investimento utile, che per le aziende deve diventare un’attività quotidiana, come tutte le altre».

MBNews è anche su WhatsApp. Clicca qui per iscriverti al canale e rimanere sempre aggiornato.