Cultura

Le trottole brianzole e la rivincita della cultura artigiana

L'associazione di cultura artigiana Il Tarlo, è un piccolo orgoglio artigianale brianzolo, che crede nella forza sociale delle trottole di legno, e dei giochi antichi. Hanno un potere speciale?

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Nella Brianza del 2018 esiste un piccolo mondo, fatto di trucioli, fantasia, di torni e di legno.

È la casa di Giovanni, Andrea e Simone, consumati da un tarlo originale quanto magico: quello della cultura artigiana. Rispettivamente tornitore (e allenatore di calcio), ex ceramista – architetto ed esperto di comunicazione, i tre stanno lavorando a qualcosa di grande, che occupa i loro sogni anche di notte. Sono, infatti, il cuore dell’associazione culturale artigiana “il Tarlo”, che da sei anni, in silenzio, incide, scalfisce e tempra i cuori di chi, per caso, ci si imbatte, conoscendoli. I loro occhi sono contagiosi, la loro passione inarrestabile – come la velocità delle trottole che costruiscono. Come il coraggio con cui questa cultura artigiana, in un momento di crisi per l’hand made, e la predilezione per il prodotto industriale, sta per loro diventando un lavoro.

Formata da oltre 22 soci – che collaborano nelle maniere più diverse al funzionamento dell’associazione –  “il Tarlo” ha un credo: il gioco come strumento di insegnamento, di coesione sociale, intergenerazionale e interculturale, perché rompe le barriere, incuriosisce, mette i nonni a fianco dei nipotini, i papà per mano ai propri figli. “E’ pazzesco, quando andiamo in giro per fiere, nelle piazze e montiamo la nostra pista delle trottole – lunga oltre 16 metri – e ci si avvicinano le persone.. inizialmente un po’ scettiche, imbarazzate, timorose. Gli adulti, spesso, sono portati dai bambini che toccano tutto e subito si lanciano.. ma poi sono proprio i grandi che faticano ad andare via.” racconta Giovanni.

E oggi, tra i tanti progetti hanno anche una grossa novità all’orizzonte. Grazie alla collaborazione con la cooperativa Aeris, il 3 marzo inaugureranno a Usmate Velate presso lo spazio polifunzione di via Milano il loro laboratorio di falegnameria. “Qui” – raccontano –  “creeremo diverse occasioni aperte alla cittadinanza, per sperimentare, imparare e inventare giochi ma allo stesso tempo saremo al centro di progetti di formazione di più lunga durata con gli ospiti della cooperativa. Da una semplice trottola, dalla pittura e dal tornio può nascere un’occasione di formazione e di riscatto, per molti.”

Ma essere Tarli vuol dire anche: tournee nazionale, animazioni popolari e il Campionato Mondiale di trottole!

  

Infatti i Tarli non si fermano solo in Brianza, dove sono più operativi; lo scorso anno sono partiti a bordo del loro furgoncino Gigi: meta? Le piazze italiane, invitati a fiere, festival, feste, persino a matrimoni. È qui che sperimentano davvero il potere aggregante dei giochi antichi che creano; conoscono persone, storie, tradizioni artigiane quasi scomparse; ma soprattutto fanno giocare, divertendosi senza un pizzico di elettricità.

E poi ci sono loro, le trottole. Che con la famosa pista dei campionati – lunga più di 16 metri –  sono un vero e proprio cavallo di battaglia. Le trottole, sono davvero il tarlo dei Tarli: le hanno chiamate con i nomi dei pianeti perché credono che “ognuno di noi sia una trottola, frammento roteante più o meno inconsapevole tra miliardi di corpi celesti; parte di un gioco misteriosamente ordinato da leggi fisiche. Che magia è la trottola!” C’è Mercurio, che è la più piccola trottola al mondo, e Luna, che si ribalta. E poi ancora Nettuno, Cometa, Pegaso, Sirio.. Hanno forme e grandezze diverse, colori a volte anche brillantini, sono tutte rigorosamente fatte a mano. A volte si rifanno modelli tradizionali, altre nascono dalla creatività dei Tarli.

Andrea racconta che quando fa  viaggi all’estero, porta sempre qualche trottola con sé, una sorta di biglietto da vistita: “Ho provato a scambiarle nei villaggi più sperduti del sud America così come in centro Italia.. perché la trottola sembra scomparsa, ma vive e soprattutto parla una sola lingua.”

Partito come hobby segreto, cresciuto con le animazioni di piazza, con le trottole, con i progetti nelle scuole primarie, come ponte tra grandi e piccini,ora ha uno shop online e tra poco anche una sede.


Un progetto a t
utto tondo, insomma, pian piano sempre più capace di autofinanziarsi e mantenersi. Che s’ingrandisce e alimenta ogni giorno che passa con nuove collaborazioni, nuove idee, nate dal semplice guardare con occhi curiosi le mille e più possibilità che si nascondono nel legno. Sempre in cerca di nuovi spunti, collaborazioni esterne e giovani entusiasti innamorati del “fare a mano”. Se il tarlo c’è.. è difficile fermarlo!

Un piccolo orgoglio artigianale brianzolo, quello di Giovanni, Andrea e gli altri Tarli, che dimosra come ancora nel 2018 si possa vivere con successo delle proprie passioni e che il divertimento, infondo sia la chiave per abbattere tutte le barriere.

Per conoscere tutti i progetti de “il Tarlo” o acquistare le loro trottole, seguiteli sulla loro pagina Facebook o curiosate sul loro sito

 

 

 

 

 

 

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