Cultura

Fidapa BPW Monza presenta i nuovi traguardi 2018

Due gli obiettivi: l’istituzione di un premio letterario e la promozione della carta dei diritti della bambina.

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Donne che si battono per altre donne. Così potremmo descrivere l’associazione Fidapa BPW Italy, un movimento d’opinione indipendente, nato non a scopo di lucro ma con l’obiettivo di promuovere, coordinare e sostenere le iniziative delle donne che operano nel campo delle arti, delle professioni e degli affari.

Fondata nel 1945, l’associazione conta ad oggi 11.000 iscritte. E nonostante di anni ne siano passati, 73 appunto, gli obiettivi sono rimasti fedeli agli originali: “Consegnare alle nuove generazioni una realtà in cui le differenze di genere non vengono abbattute, ma esaltate”. Così annuncia la presidentessa della sezione Fidapa Modoetia Corona Ferrea di Monza, Raffaella Pirrotta.

La presidentessa, con altre socie, venerdì 23 febbraio ha presentato, durante una conferenza alla Villa Reale, i nuovi obiettivi. Due in particolare: coordinare la prima edizione del premio letterario “donne e poesia per la cultura di pace” e organizzare la petizione per la “carta dei diritti della bambina”.

“Il concorso del premio letterario – spiega la consigliera Antonietta Carrabs – propone come tema centrale la cultura della pace, imperativa contro la violenza. Vogliamo portare al centro dell’attenzione la creatività femminile e la cultura dell’innovazione”. Il concorso, aperto solo alle iscritte Fidapa, prevede che ogni socia presenti 3 testi inediti in lingua italiana, lunghezza massima di 30 versi e i contenuti devono riguardare il tema della violenza, di qualunque tipo essa si tratti.

Altro obiettivo è coordinare le 28 sezioni del Nord Ovest Italia per la promozione della nuova “carta dei diritti della bambina”. “Ciò a cui puntiamo– spiega la vice presidentessa Giorgia Leone – è sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo la violenza di genere, andando nelle scuole, coinvolgendo medici, avvocati e giornalisti. La carta stessa offre spunti per un’educazione dei giovani priva di pregiudizi, che istruisce al rispetto della persona, alla consapevolezza dei diritti”. Proprio nel 2017, alcune rappresentanti dell’associazione avevano effettivamente portato la loro testimonianza al Liceo Dehon di Monza: “Gli studenti erano stati molto ricettivi, facevano domande ed esprimevano le loro opinioni  – ricorda Leone –. Addirittura i ragazzi di quarta e quinta hanno creato in seguito un blog per discutere dell’argomento”.

La carta dei diritti della bambina è, a tutti gli effetti, un documento di rilevanza giuridica ma, nonostante ciò, sembra che al mondo ancora 150 milioni di bambine siano vittime di violenza. È un documento che integra al suo interno una serie di provvedimenti già proposti in passato: la convenzione ONU sui diritti del fanciullo del 1989, la legge del 2006 sul divieto delle mutilazioni genitali, o ancora la convenzione di Lanzarote del 2012 rispetto l’abuso e lo sfruttamento minorile.

Ma non è tutto. L’associazione sta lavorando anche su nuovi fronti: “Un altro evento che vorremmo anticipare al pubblico – ha aggiunto la tesoriera Tiziana Achilli – è il convegno sull’Equal Pay Day che si terrà ad aprile e tratterà di discriminazione salariale delle donne rispetto agli uomini. Abbiamo anche deciso di dare in omaggio queste borse rosse, colore che rimanda idealmente al ‘conto in rosso’ di moltissime lavoratrici”. Sul tessuto è stampato il disegno della vittoria alata: simbolicamente, la vittoria dell’umanità sulle ingiustizie.

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