Allo Sporting Club di Monza “Le cose capitano”: il nuovo romanzo di Manuela Donghi

9 febbraio 2018 | 00:07
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Allo Sporting Club di Monza “Le cose capitano”: il nuovo romanzo di Manuela Donghi

Manuela Donghi, giornalista televisiva e radiofonica, inaugura allo Sporting Club di Monza “Le cose capitano”, suo secondo romanzo.

“Coincidenze o destino”? Questa la domanda che Manuela Donghi, nel suo nuovo romanzo, si pone e pone al lettore. Tre diverse storie d’amore. Tre tipi diversi di amore. Tante facce della stessa medaglia, che Manuela ha saputo dipingere.

Sporting Club di Monza in viale Brianza 39. Giovedì 8 febbraio, ore 21,30. A fare i saluti introduttivi è l’avvocato Carlo Cappuccio, presidente del club. Manuela Donghi presenta il suo nuovo romanzo. “Le cose capitano”.

E capita che a presenziare, oltre ad un folto pubblico, ci siano certe autorità. Elisa Grosso, avvocato specializzato in diritto di famiglia. Carolina Pellegrini, consigliera di Parità di Regione Lombardia e il sociologo Antonio Marziale.

Un libro che parla di amore. Di passioni e tradimenti. Di rabbia e ancora di amore. Perdona. Perdonati e vai avanti. Un assioma? No, una necessità.

Una protagonista, Diletta. Due volti. Gli stessi. Quello di una adolescente e quello della donna che è poi diventata. Un diario segreto, elemento emblematico del libro che porta o meglio trasporta, il lettore attraverso un costante viaggio, tra presente e passato. Un iter attraverso cui, alla fine, Diletta diventa conscia del fatto, di quanto non sempre ci sia una motivazione ma che, “semplicemente, le cose capitano“. Le aspettative, i sogni nel cassetto. I segreti più intimi di una giovane ragazza, ritrovati da una giovane donna. La protagonista del libro analizza, riflette e forse, fa pace con se stessa. “Quello che ho scritto – specifica Manuela – non è autobiografico, ma è il risultato di tante esperienze, fatte e ascoltate nella vita.” A dare maggiori chiarimenti è l’autrice stessa.


Insomma, “amor, ch’a nullo amato amar perdona”, diceva Dante. E di questo, il libro parla.

Molte, poi, le questioni sollevate. “Quello che mi dà da riflettere – domanda la consigliera Pellegrini – è come sia possibile che l’amore, componente più bella e importante della nostra vita, finisca spesso con il deluderci”.

Un pubblico attento. Partecipe. Altre domande. Tradisce più l’uomo o la donna? Quanto la società, oggi, ci condiziona nelle scelte che facciamo? “La donna – è stato detto – tradisce con il cuore, quando ricerca l’amore ormai svanito. Mentre l’uomo, pur continuando ad amare, per lo più tradisce più per istinto”.

“Cliché – interviene Antonio Marziale – La donna, oggi, rispetto ad un passato dove era più costretta, ha cambiato la sua esistenza”. Una metamorfosi, dunque, che porta la donna, secondo quanto sostenuto anche dal pubblico,  a poter tradire, tanto quanto l’uomo, sia per amore che per passione. Del resto, sostiene il sociologo, “noi siamo una biografia in movimento. Una serie di varianti non calcolate e non calcolabili”.

Foto, video e articolo di Massimo Chisari