Politica

Ad Arcore Di Battista scatenato. Berlusconi annuncia querela

Alessandro Di Battista è arrivato in città per leggere pubblicamente la sentenza Dell'Utri e per mettere in guardia sulla "pericolosità sociale di Berlusconi". L'ex Premier ha annunciato querela.

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L’ha definito “un esercizio di purificazione collettiva”, un allenamento mnemonico necessario in un “Paese che dimentica in fretta”.

Diba: così lo acclamavano i centinaia di sostenitori che venerdì 9 febbraio hanno preso d’assalto Largo Vela ad Arcore per assistere alla lettura pubblica della sentenza Dell’Utri. O meglio, per leggerla con lui, a voce alta, come fosse una preghiera. A pochi metri, la villa di Berlusconi. Alessandro Di Battista quella sentenza avrebbe addirittura voluto proiettarla sulla villa. Non l’ha fatto, ma è stato sufficiente l’eco delle sue parole per fare infuriare il leader di Forza Italia, che poche ore dopo l’intervento del suo rivale pentastellato ha annunciato guerra in tribunale. Non per la lettura della sentenza, ma per queste parole dette: «Berlusconi ha pagato Cosa Nostra, è il principe dell’illegalità dovrebbe stare in galera» – ha chiosato prima del comizio davanti alle telecamere dei giornalisti.

Non solo, Di Battista ha rincarato la dose quando lo ha definito un «Soggetto pericoloso dal punto di vista sociale» aggiungendo: «Parliamo di uno che oggi viene incensato dalle televisioni ma che nemmeno dovrebbe essere da loro invitato, e che non dovrebbe nemmeno avere la scorta lì, fuori da Villa San Martino».

E ancora, e sempre più parole forti: «In un Paese normale, Berlusconi non starebbe in una villa lussuosa ma a San Vittore, Rebibbia o Regina Coeli», «Non avrei mai pensato di venire ad Arcore per riportare quello che il sistema mediatico ha smesso di fare. Un popolo che non ricorda è un popolo di schiavi. Si può scegliere di votare il M5S o meno, ma non si può votare chi ha pagato Cosa nostra».

“Diba” ha attaccato anche il Pd, il tema del presunto “inciucio” tra Renzi e Berlusconi: «Sono alleati, Berlusconi l’ha detto anche oggi, ha parlato di un Gentiloni bis. Il prossimo governo nascerà sostenuto da Pd, FI, la Lega maroniana e un pezzo di sinistra, un mega-inciucio», ha concluso.

La risposta dell’ex presidente del Consiglio non si è fatta attendere: «Ci sono già state, su queste vicende, sentenze e archiviazioni dopo anni di indagini. Sono cose senza fondamento. Ho già dato mandato ai miei legali di procedere nelle sedi opportune» ha chiosato, scatenando la controreplica di Di Battista sui social: «Che brutta fine la sua – scrive il pentastellato – una vita passata a scappare dai tribunali e ora vuole portare in tribunale un cittadino incensurato come me che ha solo detto la verità? Quereli pure, lei ha pagato Cosa Nostra, si vergogni, punto».

Tralasciando la querelle politica, innegabile il sostegno sfegatato del pubblico che accolto il suo idolo pentastellato, chiedendo autografi, fotografie con bambini o semplicemente una stretta di mano. Alla fine Di Battista è risalito sul camper su cui sta portando avanti il suo tour, letteralmente divincolandosi dalla folla che per un po’ è andata avanti anche a bussare e aprire la porta del camper per chiedere nuove foto.Un trattamento da vera star.

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