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Pedemontana, fallimento respinto: ottima notizia o accanimento?

Ieri, martedì 19 dicembre, i giudici hanno ritenuto la società in grado di garantire la continuità aziendale, ribaltando ancora una volta la situazione.

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«Un’ottima notizia». Il presidente della Regione, Roberto Maroni, ha commentato così la notizia che il Tribunale di Milano ha respinto la richiesta di fallimento presentata lo scorso luglio nei confronti della Società Autostrada Pedemontana Lombarda tra il plauso degli ambientalisti, che da sempre osteggiano la società che dovrebbe realizzare l’odiatissima autostrada, e le forze politiche avverse all’opera. 

Ieri, martedì 19 dicembre, i giudici Guido Macripò, Sergio Rossetti e Amina Simonetti hanno invece ritenuto la società in grado di garantire la continuità aziendale, ribaltando ancora una volta la situazione. Un coup de théatre che sembra dare ancora una volta linfa all’autostrada, il cui cantiere è ormai fermo dal 2015 a Lentate sul Seveso. «La decisione del Tribunale ci permette finalmente di uscire da una situazione di difficoltà in cui Pedemontana si trovava dal momento dell’istanza di fallimento presentata dalla Procura di Milano – ha dichiarato infatti il presidente di Apl Federico Maurizio d’Andrea -. Ora tutta l’attenzione sarà rivolta al completamento dell’opera, dichiarata da tempo strategica per il miglior funzionamento infrastrutturale della Regione Lombardia, polo trainante dell’economia nazionale».

Se la Lega Nord gioisce, però, il M5S resta scettico. «I problemi di Pedemontana restano tutti sul tavolo – ragiona infatti il consigliere regionale Gianmarco Corbetta. Ed elenca -: Mancano i due miliardi e mezzo di finanziamento delle banche, sono falliti i tentativi di aumento del capitale sociale per 500 milioni di euro, la modifica del piano economico finanziario è ferma da un anno a Roma, il contenzioso da 3,2 miliardi euro con Strabag non risulta essere stato risolto, i progetti esecutivi delle tratte mancanti sono stati bocciati, i costi per la bonifica dei terreni inquinati dalla diossina di Seveso sono scoperti e le garanzie richieste dalla banche per il rischio legato agli scarsi flussi di traffico sono passate da quattrocentocinquanta milioni ad un miliardo e duecento. Nonostante l’accanimento terapeutico di Maroni, che ha sborsato altri 200 milioni di garanzie – conclude -, il quadro rimane decisamente a tinte fosche».

Combattivi anche gli ambientalisti. «Per noi non cambia nulla – chiarisce il comitato NoPedemontana -. Non la finiranno mai, e comunque ce la metteremo tutta per contrastarli, anche se trovano i soldi: l’autostrada porta solo danni alla salute e al territorio». «L’ostinazione elettorale di Maroni e la trasformazione del debito di 200 milioni in mutuo hanno salvato Apl, ma questo progetto è comunque un fallimento – affermano i portavoce del coordinamento Insieme in Rete -: si tratta di un’autostrada inutile, dispendiosa e pesantemente impattante per ambiente e territorio. E, per fortuna, continuano a mancare 4 miliardi di euro per il completamento: noi continueremo a opporci».

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