Cultura

Muggiò: un tuffo nel passato per festeggiare il Natale

Dopo circa 20 anni di tradizione, al via l'edizione 2017 del presepe vivente di Muggiò. A testimonianza l'esclusiva intervista del sindaco e del direttore artistico

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Aggregazione. Partecipazione, ma soprattutto tradizione. “Una tradizione – testimonia il primo cittadino, Maria Fiorito– a cui l’amministrazione comunale tiene in modo particolare”. Un tuffo nel passato. Un presepe vivente attraverso cui Muggiò celebra la Natività.

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Un week-end, quello muggese, all’insegna del Natale. Si è infatti conclusa la nuova edizione del presepe vivente, che tra sabato 16 e domenica 17, all’interno di Palazzo Brusa, ha ospitato circa 4 mila persone. Uno spettacolo per ora terminato, ma che tornerà il 5 gennaio con il corteo dei Magi.

Un evento che è stato capace di coinvolgere in modo attivo la cittadinanza. Numerose, infatti, le associazioni cittadine che han preso parte all’iniziativa. “Siamo tutte associazioni a scopo benefico che lavorano nel sociale”. Spiega Barberi Mario, membro dell’associazione La Rondine. “Un bell’evento – interviene Filippi Maria Luisa – che ha soprattutto una grande importanza per il territorio ma anche per le associazioni che possono così conoscersi e collaborare tra di loro”. Dello stesso avviso è Iannelli Franco, presidente dell’associazione I Malnates di Muggiò. “Il comune ci chiede di dare una mano e noi ci adoperiamo per farlo. Del resto è una cosa nuova e ben vista dalle persone e che punta molto sulla solidarietà sociale”.

A supporto dei volontari dei diversi gruppi, è intervenuta l’associazione culturale Teatrando, che con oltre 120 allievi, dai più piccoli ai più grandi, ha dato manforte nel dirigere le scene in cui, senza fatica, è stato possibile immergersi. “La valenza di questo presepe – spiega Silvano Ilardo, direttore artistico del progetto – è fondamentale sia come motivo di aggregazione che come strumento capace di formare, oltre che di supportare, iniziative comunali”. Concorde il primo cittadino. “Una lunga tradizione, quella muggese, che non solo celebra le radici della nostra cultura cristiana, ma celebra anche le decine e decine di volontari che ogni anno partecipano alla realizzazione di questo presepe con molto entusiasmo”.

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Insomma, un evento sentito sia dai vertici, che dalla gente che numerosa ha visitato un presepe non solo vivente, ma anche innovativo. Appestati e soldati romani. Bottegai, artigiani, piccoli manifatturieri. Una scuola, ma  una locanda con a fianco un postribolo. “Ho voluto che questo presepe fosse un set cinematografico”. Racconta il direttore artistico. E a vederlo, effettivamente, si ha l’impressione di viverlo come fosse reale. “Uno studio dettagliato – spiega Ilardo – attraverso cui ho cercato un respiro che andasse a posizionarsi tra il sacro e profano. Un presepe non centrato esclusivamente sulla Natività, ma concentrato sulla vita stessa del villaggio“.

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A testimonianza l’esclusiva intervista del primo cittadino, Maria Fiorito e del direttore artistico Silvano Ilardo.

Servizio di Massimo Chisari

 

 

 

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