“Il 18 ottobre scorso avevo promesso alle lavoratrici della Canali, quando sono stato in manifestazione fuori dal loro stabilimento a Carate Brianza, che avrei scritto una lettera per sensibilizzare la presidente Boldrini sul caso dei 134 dipendenti, di cui 130 donne, raggiunti dal procedimento di licenziamento collettivo deciso dall’azienda. Ho volutamente rimandato l’invio della lettera sperando in un esito positivo del tavolo che si sarebbe dovuto tenere oggi al Ministero dello Sviluppo Economico che è però slittato al 14 novembre. Visto che è già la seconda volta che viene rimandato l’incontro, ho deciso di parlare con la presidente Boldrini consegnandole la lettera. Si è resa disponibile da subito per accogliere, settimana prossima, una delegazione di lavoratrici della Canali di Carate Brianza”. A dirlo è il deputato brianzolo del M5S, Davide Tripiedi, vicino alle dipendenti sin dal momento della notizia dell’annunciata procedura di licenziamento.
Le dipendenti dello stabilimento di Carate Brianza, sono state raggiunte dalla notizia di licenziamento collettivo in maniera del tutto inaspettata la mattina del 16 ottobre scorso.
“Come M5S, – ricorda Tripiedi – sulla vicenda abbiamo immediatamente depositato un’interrogazione a mia prima firma, per la quale attendiamo ancora risposta”.
“Quando sono venuto a conoscenza della prevalenza di donne lavoratrici nell’azienda, – spiega – ho pensato subito alla sensibilità che la presidente della Camera ha da sempre nei confronti del mondo femminile. E da subito ho pensato di coinvolgere anche lei”.
“Dall’incontro con la presidente Boldrini – conclude Tripiedi – ci aspettiamo che si possa risolvere la drammatica situazione delle lavoratrici che, ancor più in un’azienda con fatturati milionari come la Canali, non possono rimanere senza lavoro”.
Ecco la Lettera Boldrini per lavoratrici Canali
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