Cultura

Monza, nell’atrio della Prefettura una mini mostra dedicata a Nino Oxilia

Nell'ambito delle celebrazioni del Centenario della Prima Guerra Mondiale a Prefettura di Monza espone nel proprio atrio d'accesso, una minuscola raccolta di reparti e uniformi correlati alla figura di Nino Oxilia e a una sua celebre operetta, "Addio Giovinezza".

mostra-prefettura-nino-oxilia-01

Nell’intento didattico di ricordare i sogni, le opere e il sacrificio di tanti giovani che furono chiamati a difendere la Nazione e i propri cari, nell’ambito delle celebrazioni del Centenario della Prima Guerra Mondiale la Prefettura di Monza e della Brianza espone nel proprio atrio d’accesso, in via Prina 17, fino al 18 novembre 2017, una minuscola raccolta di reparti e uniformi correlati alla figura di Nino Oxilia e a una sua celebre operetta, “Addio Giovinezza”.

mostra-prefettura-nino-oxilia-03Operetta goliardica di Giuseppe Pietri, su libretto di Sandro Camasio e Nino Oxilia “Addio Giovinezza” venne rappresentata al Teatro Goldoni di Livorno per la prima volta in musica nel 1915, all’inizio della Grande Guerra. La si rammenta ancor oggi perché alcuni suoi motivi venivano cantati dai nostri soldati in trincea.

“Addio Giovinezza” fu una delle canzoni più diffuse dalla prima metà del XX secolo in Italia ed ebbe vasta eco anche all’estero. Da inno goliardico degli universitari, composto del 1909 con il titolo “Il commiato” da Nino Oxilia e Giuseppe Blanc diventa inno degli Arditi (1917, anonimo-Blanc), poi inno degli squadristi (1919, Manni-Blanc) e, infine, inno trionfale del PNF (1925, Gotta-Blanc). La sua memoria più genuina, però, rimane legata al primo testo, ambientato a Torino, che racconta con struggente nostalgia la storia di una semplice sartina che si innamora dello studente preso a pensione a casa sua.

Nino Oxilia, tenente di artiglieria, cadde 100 anni or sono, il 18 novembre 1917 dopo un forte bombardamento sul monte Tomba. Di lui proponiamo l’affettuoso ricordo del suo comandante, colonnello Edoardo Fiore, il quale lo indicò per una Medaglia d’Argento al Valor Militare alla memoria.

Il colonnello Fiore, di antica e nobile famiglia piemontese, l’ultimo del suo ramo, pluridecorato, insignito della Legione d’Onore, dopo una brillante carriera nelle varie specialità d’artiglieria e una vita dedicata alla Patria, dovette lasciare l’Esercito nel 1926 per avversione al fascismo.

Tra i reperti esposti si annoverano: uniformi e buffetterie, autografi e altri ricordi del colonnello Fiore con note e rimandi su Oxilia.

mostra-prefettura-nino-oxilia-02

MBNews è anche su WhatsApp. Clicca qui per iscriverti al canale e rimanere sempre aggiornato.
Più informazioni
commenta