Economia

“Cartelle pazze Tari”, Lissone e Desio tranquillizzano i cittadini

I due comuni brianzoli confermano il buon lavoro svolto e la loro distanza dallo scandalo

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Lo scandalo delle cartelle pazze scoppiato in queste settimane e che ha coinvolto diversi comuni d’Italia, alcuni anche molto importanti come Milano, Genova e Napoli, sta preoccupando i cittadini che da un momento all’altro potrebbero veder inserito il proprio Comune all’interno della lista di quei Comuni che negli ultimi cinque anni avrebbero fatto pagare una tassa rifiuti più alta.

Un errore nel computo della quota variabile della tassa rifiuti, infatti, avrebbe fatto lievitare a dismisura il prelievo, in alcuni casi fino al doppio.

Jennifer Moro assessore alla sicurezza di desioCosì sia il Comune di Desio che quello di Lissone hanno voluto tranquillizzare i loro cittadini comunicando che a Desio è tutto regolare. L’assessore alla Gestione delle risorse e Controllo del territorio, Jennifer Moro, precisa che il Comune di Desio ha applicato correttamente la normativa di riferimento in materia: «Desio ha applicato correttamente la normativa di riferimento in materia. La quota variabile della Tari è calcolata esclusivamente sull’abitazione principale, mentre le pertinenze ne sono escluse».

  La Tari è stata introdotta nel 2014 (legge 147/2013) al posto della vecchia Tares e comprende una quota fissa e una variabile. La tassa è  calcolata tenendo conto di una quota fissa correlata alle dimensioni della casa e di una quota che varia in base ai membri di un nucleo famigliare. A causare l’errore è proprio la parte variabile che è stata calcolata tenendo conto anche delle cosiddette pertinenze  (soffitte, box auto e cantine), come se determinassero una maggiore produzione di rifiuti. Un errore che avrebbe «gonfiato» la tassa, facendo lievitare i prelievi anche fino al 100 per cento.

Anche dall’Amministrazione di Lissone precisano che il calcolo è stato correttamente effettuato, per ogni abitazione e relative pertinenze la quota variabile viene calcolata e versata solo una volta, di conseguenza Lissone non rientra tra i Comuni italiani chiamati ad effettuare i rimborsi, come indicato sugli organi di stampa. A questo proposito è necessario considerare che il vigente regolamento IUC, nella sezione relativa alla Tari, come approvato dal Comune nell’anno 2014, contiene la seguente esplicita disposizione all’art. 32 comma 8: “Le utenze domestiche, intestate a soggetti residenti nel Comune, costituite da garages, cantine o locali accessori e pertinenziali a quelli ad uso abitativo, anche se ubicati ad indirizzo diverso da quello dell’abitazione, sono soggette soltanto alla quota fissa della Tari, in quanto la quota variabile è già corrisposta per i locali di abitazione e non sono conteggiate ai fini della determinazione della predetta quota variabile”.

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