A Seveso arriva il candidato al Nobel per la pace, don Alejandro Solalinde

16 ottobre 2017 | 02:59
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A Seveso arriva il candidato al Nobel per la pace, don Alejandro Solalinde

Il prete 72enne che i narcos messicani vogliono morto. Questa mattina, al Parco delle Groane, piantato un albero in suo onore

Una giornata in Brianza per don Alejandro Solalinde, candidato al premio Nobel per la pace 2017, ma da molti conosciuto come “il prete nel mirino dei narcos”, che questa sarà ospite del comune di Seveso, in collaborazione con l’associazione locale Senza Confini, in una giornata ricca di appuntamenti che lo vedranno visitare il Parco delle Groane, il seminario, e l’abitazione di Don Carlo Pirotta di cui sarà ospite.

Messico, muro e lotta ai narcotrafficanti. Sono questi gli argomenti di cui si parlerà stasera, all’incontro pubblico organizzato dal Centro pastorale in via Arese, argomenti che “non sono poi così tanto lontani dalla realtà che viviamo noi – spiega Luigia Coria, assessore alla cultura – quello che Don Alejandro Solalinde vive e combatte da anni in Messico, noi lo stiamo vivendo ora con la questione sempre più drammatica del traffico di uomini sulla tratta del mediterraneo”.

libro don alejandro solalinde“O salvavo me stesso o aiutavo i migranti, ho scelto di aiutarli”, sono queste le parole che si leggono nel libro, ultimamente tradotto anche in lingua italiana, e che raccontano la vita di questo prete 72enne, che da anni vive sotto scorta e con una taglia sulla testa che vale 1milione di dollari, per aver fatto arrabbiare il governo messicano e la criminalità organizzata.

Insomma, una personalità che sicuramente non passerà inosservata in Brianza e che riempie d’orgoglio il comune di Seveso.

Fortemente voluto dal presidente dall’associazione locale Senza Confini, Don Alejandro ha fatto tappa questa mattina al “Bosco dei Giusti”, all’interno del Parco delle Groane a Solaro dove, “armato” di pala, ha piantato l’albero a lui dedicato. Un bosco, dove sorgono diversi ceppi dedicati ai personaggi che hanno lasciato un segno nel mondo e fatto la storia ma che, in questo caso, come ci spiega l’assessore alla cultura: “ha preso una piega diversa perché con don Alejandro Solalinde, si apre il filone delle cerimonie dedicate ai personaggi ancora in vita ma che non possiamo ignorare per quello che stanno facendo – afferma – il prete messicano, come personalità, è facilmente paragonabile al nostro Don Ciotti, che tra l’altro ha scritto la prefazione al suo libro”.

E infatti, sarà proprio Don Ciotti a piantare il secondo albero di questo filone al Bosco dei Giusti il prossimo marzo. “Inoltre – conclude Roberta Miotto dell’associazione Senza Confini – il 20 e 21 gennaio 2018, giornate della memoria, ospiteremo una delegazione del vescovado di Assisi, che sarà da noi per un gemellaggio, in memoria delle attività svolte durante la seconda guerra mondiale da Monsignor Giuseppe Placido Nicolini, vescovo dell’epoca, che grazie alla sua opera salvo centinaia di ebrei”.