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Lazzate, tutti contro il prefetto per la questione accoglienza

La Lega si schiera compatta contro il prefetto. Continua il referendum per esigere che i sindaci vengano avvisati dell'arrivo di profughi.

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«Al prefetto dico: stai attento a non tirare la corda – aveva ammonito l’assessore alla Sicurezza e consigliere provinciale Andrea Monti nel corso della manifestazione contro l’accoglienza migranti del 5 agosto a Lazzate -. Ti abbiamo chiesto di interrompere questa iniziativa unilaterale, nessuno ha risposto: ferma questa macchina prima che succeda qualcosa, prima che sia troppo tardi». Parole che non sono rimaste isolate: anche gli altri rappresentati della Lega Nord presenti alla manifestazione, da Matteo Salvini ai sindaci del territorio, si sono espressi duramente contro l’operato della prefettura di Monza e Brianza, guidata da Giovanna Vilasi: d’altra parte la Lega Nord aveva chiesto l’eliminazione della figura del prefetto, emblema dello statalismo centrista, già alle elezioni del 2008.

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«Il prefetto è una figura anacronistica – ha affermato infatti Giovanni Malanchini, sindaco di Spirano (BG) e responsabile nazionale degli enti locali della Lega Nord, anch’egli presente alla manifestazione lazzatese -. Ma con Foroni (ex presidente leghista della provincia di Lodi, ndr) abbiamo studiato la normativa: il prefetto deve avvisare il sindaco quando arrivano dei profughi nel suo comune». «I sindaci sono eletti, i prefetti no – riassume il consigliere regionale Massimiliano Romeo, sottolineando come un prefetto non dovrebbe avere il diritto di prevaricare un sindaco. E, con il pensiero già rivolto alle prossime politiche, aggiunge -: Vogliamo Salvini presidente del consiglio, vogliamo mandare a casa i traditori del Pd. E quando andiamo al governo, il primo prefetto da far saltare è quello di Monza e Brianza». «Il prefetto è una figura del secolo scorso, abolendola risparmieremmo un po’ di soldi – insiste Paolo Grimoldi, segretario nazionale della Lega Lombarda -. Il 22 ottobre saremo chiamati a scegliere: Regione Lombardia non sarà il posto più efficiente del mondo, ma è il più efficiente d’Italia. Potremo decidere se avere più risorse e poteri, invece di prendere ordini da un prefetto mai eletto da nessuno. Altrimenti, dovremo convivere con 800.000 immigrati musulmani che chiederanno di portare avanti le loro istanze. Vorrei chiedere alla Boldrini cosa ne pensa della poligamia, o se parla solo per sparare cazzate».

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Intanto, proprio per provare a opporre al prefetto ulteriori argomenti contro l’invio di richiedenti asilo sul territorio, sta continuando a Lazzate il referendum per chiedere che l’amministrazione comunale abbia voce in capitolo sul tema accoglienza: sabato i voti totali erano 800 (ha firmato anche Salvini: vedi foto di apertura, ndr), ma i seggi saranno aperti anche lunedì 7 e mercoledì 9, dalle 18.00 alle 22.00. La partecipazione finora è stata entusiasta, ma non tutti sono convinti che funzioni: «È giusto protestare, ma non serve a niente – commentano alcuni amici a margine della manifestazione -: Tutti hanno votato, nessuno li vuole». E che fare, allora, con le sempre nuove persone che continuano ad arrivare? «Forse sarebbe meglio aiutarli a casa loro – commenta Lori, di Lazzate -. Poverini, il problema non sono loro, ma le associazioni che ci fanno i soldi». «Li trattiamo fin troppo bene – interviene Cristina, di Lentate, venuta ad assistere allo show di Salvini -: tra un po’ se continua così avranno pure i materassi ad acqua. Poverini i nostri, che non hanno un lavoro o una casa e dormono in macchina. Perché loro non li aiutiamo?».

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