Politica

Lazzate, Salvini fa show sull’accoglienza profughi #Video

Il segretario della Lega si scatena a Lazzate sulla questione dei migranti: dalle barricate a "dove c'è la Lega non passa il clandestino", le frasi, le foto e i video.


Non importa che sia il 5 agosto, la giornata del grande esodo vacanziero. Né che le temperature sfiorino i 40 gradi, un caldo umido che non lascia tregua: poco prima delle 18.30 sono tutti lì, lazzatesi e non, in attesa di dare il benvenuto a Matteo Salvini. Una manifestazione organizzata in due giorni sull’onda della mobilitazione provocata dalla notizia, ormai accertata, della vendita di due appartamenti nel cuore del borgo a un’associazione che si occupa di accoglienza per i richiedenti asilo, la sevesina D&G Research di Gianni Avanzi. A Lazzate, peraltro, il Carroccio è di casa da 25 anni: i non leghisti, se ci sono, si nascondono bene.

Sarà per questo che Salvini viene accolto un po’ come uno di famiglia e un po’ come una rockstar. Con indosso la maglietta “Lazzate ai lazzatesi” che i militanti sfoggiano ormai da una settimana, Salvini porta in braccio bambini, si scambia pacche sulle spalle con i cittadini, firma il referendum contro l’arrivo dei migranti nel borgo, si presta al circo dei selfie e si informa sollecito e conciso con il sindaco, Loredana Pizzi, sulla questione migranti. «Quanti? – chiede sottovoce durante uno degli altri interventi -. Quando?»: due domande cruciali a cui il primo cittadino, sconsolata, ancora non sa rispondere. Il leader della Lega si fa indicare i due appartamenti di via Volta, dove negli scorsi giorni sono state scaricati materassi e cucine, e in pochi minuti è pronto per lo show.

«Dovete fare le barricate, e se le fate io sono davanti, perché nessuno deve mettere piede lì dentro – attacca subito Salvini -. Il problema non è trovarci in piazza il sabato pomeriggio, ma rendere quei due appartamenti fisicamente inaccessibili alle decine di clandestini che vi vogliono mandare qua». Il segretario della Lega è inarrestabile, e in breve (alle 19.30 lo aspettano a Lomazzo) rispolvera tutti i suoi argomenti contro i migranti: dal ritornello “aiutiamoli a casa loro” alla polemica contro le Ong, dalle difficoltà economiche degli italiani, che faticano a pagare un mutuo, figuriamoci andare in vacanza, all’ingiustizia di garantire una casa a chi è appena sbarcato, tirando in ballo il recente caso di cronaca di Ferrara, dove un 77enne sotto sfratto si è suicidato dopo aver ucciso moglie e figlio e aver dato fuoco all’appartamento.

Fino a ribadire che quello dell’accoglienza è solo un business come gli altri, anzi: ben più redditizio. «A Capriate ho parlato con uno che mi ha detto: “Matteo, io non lo faccio per generosità. Ne metto 66 [di profughi, ndr] in un appartamento, e guadagno 66.000 euro in un mese” – racconta -. Dai, chi di voi fattura così? I veri razzisti – insiste – sono quelli di sinistra, che odiano gli italiani e sfruttano gli immigrati per fare soldi».

Scatenato, il segretario della Lega Nord ne ha per tutti, da Renzi ad Alfano: «Ci sono voluti 4 anni ma finalmente anche Renzi si è reso conto che gli immigrati sono troppi e che è meglio aiutarli a casa loro. Lo dice anche Grillo, l’unico che non lo dirà mai è Alfano, ma perché non lo capisce -. E aggiunge, in tono più serio -: Cosa fare? Teniamo duro: proveranno a denunciarci, minacciarci, insultarci: oggi Saviano ha detto su La Repubblica che sono ridicolo, vi lascio immaginare la concezione che ho io di quel tizio che a spese vostre va in giro per il mondo a parlare di camorra senza averla mai vista -. E conclude, approfittandone per anticipare la campagna elettorale -: Dimostriamo che dove passa la Lega non passa il clandestino.  A febbraio secondo me il centrodestra può vincere: anche perché con le politiche o si vince, o si muore». Una citazione forse inconsapevole di una delle battute più note della serie tv a metà tra fantasy e politica Il trono di spade: Salvini non sarà uno Stark, ma di certo sa come parlare ai suoi sostenitori.

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