Ambiente

“RIUSAmò”, imperativo per uno stile di vita sostenibile. A Monza il centro

La struttura aprirà a settembre in via Buonarroti 54. A gestirla sarà la cooperativa sociale Mani Tese. L'obiettivo è la sostenibilità ambientale attraverso il riuso di oggetti che i cittadini buttano via.

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Raccolta di oggetti, riparazione e vendita di beni non più utilizzati dai cittadini, iniziative per promuovere uno stile di vita sostenibile e scelte consapevoli. Tutto questo è RIUSAmò, il Centro di Riuso che a settembre vedrà la luce in via Buonarroti 54 a Monza. A gestirlo sarà la cooperativa sociale Mani Tese. Con un obiettivo fondamentale: diffondere sul territorio il tema della sostenibilità ambientale. “RIUSAmò gode di un investimento di 90mila euro, un terzo a testa tra Mani Tese, Regione Lombardia e Comune di Monza – spiega Francesco Grossini, coordinatore e responsabile del progetto – si tratta del primo esempio di questo tipo, ma presto parteciperemo a nuovi bandi in Lombardia”. L’attività del Centro di Riuso del capoluogo brianzolo ruota intorno al concetto della prevenzione. Una sorta di mantra. Che, nella direttiva europea 2008/98 è posto in cima alla gerarchia sulla gestione dei rifiuti. E a Monza sarà reso esplicito attraverso una serie di servizi.

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Il primo è la raccolta di materiali ceduti dai monzesi. “All’interno dell’isola ecologica di viale delle Industrie i cittadini che frequenteranno la piattaforma potranno scegliere di cambiare il corso della vita degli oggetti – chiarisce Grossini –  decidere se, ancora usabili, di ‘salvarli’ dal conferimento rifiuti e dargli nuova vita. Verranno poi –continua – selezionati, quantificati, catalogati e reimmessi nel ciclo produttivo”. Un altro servizio è la riparazione dei prodotti in un’area predisposta dove confluiranno i materiali pervenuti al centro di raccolta. “Devieremo così il ciclo discendente di ciò che è poco funzionante o con piccole rotture, diminuendo maggiormente l’impatto dei rifiuti conferiti” afferma il coordinatore e responsabile di RIUSAmò. Altro elemento importante del progetto sono la vendita dei materiali destinati al riutilizzo. Con, inoltre, l’allestimento presso il magazzino di via Buonarroti di un secondo punto raccolta per chi volesse portare direttamente il materiale per il centro di riutilizzo. Non meno decisivo per la riuscita di RIUSAmò è l’opera di sensibilizzazione da attuare sul territorio. “Ci saranno una serie di eventi per promuovere uno stile di vita sostenibile e scelte consapevoli – annuncia Grossini – tra le iniziative in programma ‘Il Baratto’, dedicato allo scambio libero di oggetti tra i cittadini e i laboratori di ‘auto-riparazione’ di sartoria, di meccanica della bicicletta e sui piccoli elettrodomestici per contrastare il sistema dell’obsolescenza. Inoltre – continua – saranno allestiti laboratori di riuso permanenti, rivolti a scuole elementari e medie”.

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RIUSAmò a Monza partirà con un impiego minimo di risorse umane. Oltre al coordinatore e responsabile del progetto, ci lavorerà un soggetto svantaggiato. Previsto anche il supporto di un volontario. Che avrà il compito di creare un gruppo di persone sul territorio in grado di dare il loro contributo. D’altro canto la disponibilità di chi vuole impegnarsi gratuitamente su temi come le economie solidali, il consumo critico e la sostenibilità ambientale è la vera forza della cooperativa sociale Mani Tese. Nata nel 2004 per volontà di Mani Tese ONG ed oggi articolata in 9 sedi a Bulciago, Finale Emilia, Gorgonzola, Padova, Pratrivero, Rimini, Desenzano sul Garda, Verbania e, appunto, Monza. Riuso, green economy, condivisione delle risorse, mobilità sostenibile sono le linee guida dell’attività. Con un occhio ai cosiddetti paesi del sud del mondo e ad un modello di sviluppo equo e sostenibile. Una sfida lunga e difficile. Che può partire anche dal semplice gesto di non buttare via gli oggetti non più utilizzati.

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