Lettera al direttore

Politica

“Caro Presidente, ci faccia amministrare con dignità”. Lettera del sindaco di Macherio a Gentiloni

Mariarosa Redaelli scrive al Presidente del Consiglio. Il tema sono le tasse. "Si tratta di mettere in condizione un’Amministrazione di mantenere il minimo dei servizi, ma anche un minimo di dignità".

premier gentiloni

Proprio il presidente del Consiglio è stato in Brianza Lunedì per far visita a tre aziende. Il sindaco di Macherio,  Mariarosa Redaelli (CentroSinistra), ieri ha preso carta e penna, o meglio pc e blog, e gli ha scritto una lettera. Oggetto: le tasse.

“Sottopongo a voi tutti la situazione del Comune da me amministrato, Macherio, di 7500 abitanti. Siamo un Comune virtuoso, senza alcun problema di cassa e paghiamo in modo celere.

Abbiamo un avanzo di amministrazione  di 3 milioni di euro, al netto della parte  utilizzata attraverso gli spazi verticali per l’edilizia scolastica.

Non abbiamo mutui, quelli accesi prima del 1995, anno in cui ha avuto inizio la nostra esperienza amministrativa, sono stati estinti da oltre 15 anni.

Con risorse nostre abbiamo provveduto a dotare il nostro paese delle strutture necessarie (aperto un Centro per la Famiglia messo a disposizione dei 13 comuni che appartengono al nostro ambito, un Centro Disabili, una sede per i Medici di medicina associata che lavorano insieme offrendo un servizio di qualità al cittadino, una nuova scuola media, una palestra invidiata da molti). Erano anni in cui ce lo potevamo permettere.

Abbiamo sempre mantenuto un livello basso di tassazione, senza mai chiedere ai cittadini più del necessario.

Per pareggiare il preventivo 2017, siamo stati costretti a effettuare tagli drastici: ridotto l’appalto delle pulizie della sede municipale e della biblioteca, compensato dall’utilizzo delle assistenti domiciliari e dagli assessori e sindaco che si puliscono i propri uffici, dimezzate le indennità degli Amministratori. Oggi io e i miei assessori percepiamo un’indennità mensile complessiva di 801 euro al mese; le manutenzioni ordinarie e servizi risultano ormai ridotti al minimo essenziale.

Abbiamo presentato un bilancio triennale 2017/2019 che prevede l’aumento dell’Addizionale Irpef per il 2018- 2019 di 2 punti, dallo 0,2 allo 0,4 considerato che, per il nostro Comune, un punto di addizionale corrisponde a 120.000 euro.

Faccio notare che nel 2018 andremo al voto, ma con senso di responsabilità, abbiamo comunque effettuato tale scelta. La maggior parte dei Comuni italiani, come è noto, applica percentuali di addizionale massimi o che al massimo si avvicinano, con conseguenti entrate più adeguate.

Mi rivolgo a voi perché sembra ormai scontato che la linea politica adottata dal Governo sia orientata al mantenimento dell’attuale tassazione e non preveda la possibilità di aumenti.

E’ troppo ingiusto, ma anche irrispettoso e superficiale definire un principio senza valutare le diverse situazioni.  Altrimenti devo dar ragione a chi mi risponde: “Si doveva aumentare quando si poteva!”

Mi rifiuto di pensare che possa prevalere la logica del più furbo rispetto a quella del più responsabile e attento che considera l’amministrare più un impegno di volontariato e che per questo si mette in gioco e sopperisce a una miriade di interventi che il bilancio non permette.

Certamente c’è chi ha approfittato della tassazione e ha gravato sui cittadini, certamente ci sono Comuni dove ancora ci sono margini di spreco, ma non è dignitoso un comportamento generalizzato.

La mia richiesta è chiara: prevedere la possibilità di aumento dell’addizionale IRPEF, soltanto a quei Comuni che oggi sono al di sotto ad esempio dello 0,4 % definendo tale percentuale come tetto massimo.

Si tratta di mettere in condizione un’Amministrazione di mantenere il minimo dei servizi, ma anche un minimo di dignità. Ringrazio per l’attenzione e confido in una risposta non formale.”

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