Bernareggio, via Dante: la protesta. Nove famiglie ancora fuori casa

I partiti minori rinfacciano all'amministrazione di aver preso scelte sbagliate nel gestire la questione di via Dante, e scendono in piazza.

Bernareggio protesta

E’ passato più di un anno ormai da quando il terreno è sprofondato in via Dante, lasciando fuori casa tredici famiglie. Oggi, ancora nove di queste famiglie sono ospitate da parenti o amici, come già fanno dal 14 giugno 2016. In questo contesto si inseriscono le critiche dei partiti di opposizione, che accusano l’Amministrazione di avere gestito la vicenda in modo sbagliato.

In primo luogo, chiedono la riapertura della via, ancora chiusa al traffico. Non pochi i problemi che la chiusura della strada causa alla viabilità cittadina  e ai negozi circostanti. Per la situazione di via Dante, che è di sicuro un’emergenza, bisognava ricorrere allo strumento legale della cosiddetta “somma urgenza”, ritengono le opposizioni. “Bernareggio per tutti“, la lista in carica, ha però deciso di seguire un’altra via, forse più lunga. Prima di intervenire bisogna attendere l’autorizzazione del Tribunale e il responso delle operazioni peritali, che arriverà a settembre. Fino ad allora,  l’amministrazione ha le mani legate, come più volte ribadito dal sindaco Andrea Esposito. (qui il nostro articolo).

via dante 3

Settimana scorsa il Tribunale di Monza ha chiesto al Comune di Bernareggio di pagare tutti i danni di via Dante, ritenendo che il comune sia in parte responsabile dell’accaduto. L’amministrazione si è trovata costretta a rifiutare, in assenza di documenti sull’entità della cifra da pagare e di giustificazioni su questa scelta da parte dei legali di Monza. Il 28 giugno i partiti di minoranza a Bernareggio sono scesi in piazza: hanno protestato esponenti della Lega Nord, del gruppo “la Fontana” e di “Bernareggio bene comune”.

“Dopo la nostra manifestazione di dissenso, l’amministrazione replica che è “inaccettabile” la nostra “strumentalizzazione politica”, un “oltraggio verso tutta la comunità” aver focalizzato l’attenzione su via Dante e sulla difficile condizione delle famiglia sfollate”. Davvero singolare la posizione della nostra amministrazione che bolla come oltraggioso il fatto che le minoranze semplicemente si permettano di dissentire dalle loro scelte, dichiarando che avrebbero fatto diversamente e sicuramente vergognoso che ritengano oltraggioso il fatto che ci interessiamo a questi (mis)fatti.”: questo si legge nel comunicato che i partiti di opposizione hanno diramato in seguito alla manifestazione di protesta.

La risposta del gruppo di maggioranza non si è fatta attendere: “ L’Amministrazione ha gestito l’emergenza con serietà e nel pieno rispetto della Legge e delle procedure previste in questi casi, che non vengono certo definite dal Comune di Bernareggio. Nel fare ciò, abbiamo perseguito in ogni momento l’interesse dei residenti di via Dante coinvolti dall’evento calamitoso del giugno 2016 e di tutti i bernareggesi”.

Insomma, per tutti via Dante è una priorità, al di là del colore politico a cui si appartiene. Ma le polemiche sembrano superare in numero le azioni concrete. Resta il fatto che nove famiglie sono ancora sfollate e via Dante sembra un grande cantiere a cielo aperto.

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