Salute

Un ospedale a misura di cittadino: avviata la riorganizzazione dell’Asst di Vimercate

Sarà a misura di paziente che sappia dialogare di più e meglio con il territorio, garantendo servizi e cure trasversali, più efficienti e continuative.


Un ospedale a misura di paziente che sappia dialogare di più e meglio con il territorio, garantendo servizi e cure trasversali, più efficienti e continuative. Questo l’obiettivo finale di un percorso di riorganizzazione e riassetto dell’Asst di Vimercate, avviato dopo l’approvazione da parte di Regione Lombardia del POAS dell’azienda ospedaliera vimercatese, ovvero del Piano di Organizzazione Aziendale Strategico. Il nuovo assetto, che riguarda i presidi di Vimercate, Carate, Seregno e Giussano, si inserisce nella Legge di Riforma del servizio sanitario regionale n. 23 del 2015, che, tra gli altri obiettivi, mira a soddisfare la sempre maggiore richiesta di continuità e assistenza per periodi di lunga durata.

Nel dettaglio, il riassetto prevede la creazione di tre nuove macroaree e sette dipartimenti (Chirurgico, Emergenza e Urgenza, Internistico Specialistico, Materno Infantile, Salute Mentale, Servizi Diagnostici, Cronicità, Riabilitazione e Oncologia) con spostamenti e revisioni di specialità e reparti da un dipartimento ad un altro per favorire una possibilità terapeutica più fluida ed efficace.

Novità importante è la nascita del dipartimento di Cronicità, Riabilitazione e Patologia Oncologica , diretto dal dottor Daniele Fagnani, che si occuperà di garantire cure d’eccellenza ai soggetti più “fragili”, quali malati cronici, disabili e anziani, in particolare sviluppando percorsi trasversali di presa in carico, concetto voluto dalla riforma e che, oltre a garantire una continuità assistenziale, permetterà di accedere a un percorso di visite guidato, evitando accessi impropri al sistema sanitario.

“Il concetto di presa in carico ha una doppia valenza – ha commentato il Direttore Sanitario Ermenegildo Maltagliati – Oltre a garantire che un paziente sia seguito da uno stesso ente che conosce la storia clinica e lo guida nel percorso curativo, permette di garantire la cosiddetta appropriatezza della cura: spesso chi è affetto da patologie tende a eccedere nelle visite mediche o a farle anche quando non strettamente necessario. Evitando questo, si potrebbe avere anche un effetto positivo sui tempi di attesa per gli altri pazienti e una razionalizzazione dei servizi”. Del resto, la questione delle liste d’attesa è un problema molto sentito in tutto il territorio regionale: per citare un esempio, per fissare una visita oculistica l’attesa si aggira attorno ai 6/8 mesi.

Altra importante novità, riguarda il Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze, per la cui guida è stata scelta la dottoressa Armida Lazzeri. Nel dipartimento, infatti, è stato inserito anche il reparto di Neuropsichiaria Infantile, prima a se stante “Questo era un grosso problema – ha commentato il Direttore Generale Pasquale Pellino – perché prima dei 18 anni ci si riferiva alla neuropsichiatria infantile, a 18 anni e un giorno a quello di psichiatria, che prevedevano cure e approcci anche molto diversi tra loro. Il nuovo assetto permette una continuità terapeutica essenziale”.

Nel ridisegno generale, ognuno dei tre presidi manterrà la propria e attuale vocazione: cura delle emergenze a Vimercate e Carate, riabilitazione a Seregno, mentre il presidio di Giussano si specializzerà sempre più nella cura delle cronicità, per divenire un vero e proprio polo della presa in carico. L’obiettivo è una riorganizzazione che permetterà un accesso orientato e facilitato ai servizi, attraverso l’integrazione con i presidi socio-sanitari territoriali e la medicina di base, con la sperimentazione di un modello proattivo di presa in carico del paziente cronico e fragile.

“Stiamo andando verso un aumento sempre maggiore di pazienti cosiddetti fragili – ha concluso il Maltagliati – per questo il concetto di presa in carico diventa essenziale”. Basti pensare che solo nel vimercatese si stimano circa 170mila pazienti rientranti in questa categoria, di cui circa 6mila affetti da patologie che richiedono cure e visite continuative.

Scritto da Eleonora D’Errico

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