Politica

Monza, rubata la bicicletta anche al candidato sindaco Sindoni di M5s

C’è un candidato sindaco di Monza che non potrà più usare la bicicletta perché gliel’hanno rubata. La disavventura è capitata a Danilo Sindoni, portavoce del Movimento 5 stelle.

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C’è un candidato sindaco di Monza che non potrà più usare la bicicletta per la campagna elettorale. Perché gliel’hanno rubata nell’androne di casa, in pieno centro storico. La disavventura è capitata a Danilo Sindoni, portavoce del Movimento 5 stelle.

È lo stesso imprenditore 60enne a raccontarci con amarezza e malcelata rabbia quanto avvenuto subito dopo essere uscito dalla caserma dei carabinieri per la denuncia del fatto: “Tenevo una bicicletta rossa della XMR nell’androne della mia abitazione legata a una catena. Quando stamattina sono tornato a casa da un giro a piedi ho notato che il mezzo non c’era più, ma solo la catena tranciata da una cesoia. Ho provato sulla mia pelle la cosiddetta percezione di sicurezza diminuita”.

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Quella delle due ruote è stata per Sindoni un’esperienza breve e sfortunata: “La bicicletta l’avevo acquistata 11 mesi fa per 200 euro perché il mio medico di base mi aveva consigliato di utilizzarla al posto dell’automobile per gli spostamenti fuori dal centro città come metodo per dimagrire. Inizialmente mi ero iscritto al servizio di bike sharing istituito dal Comune, ma dopo averlo provato e averne constatato l’inefficienza, avevo deciso di comprarne una mia. Per ironia della sorte, proprio nelle scorse settimane dei carabinieri in servizio in piazza Duomo, dove era posizionato il gazebo del M5s, mi avevano informato dell’impennata di furti di bicicletta in città. E io avevo risposto loro che per fortuna io la mia l’avevo ancora…”.

Che considerazioni trae da questo episodio di microcriminalità il candidato sindaco? “Che è inutile realizzare le piste ciclabili e spingere le persone a utilizzare le biciclette per i loro spostamenti perché si inquina meno e fa bene alla salute se poi si ha paura ad acquistarle perché tanto le rubano… Io ho deciso di non comprarne più e, dato che dopo un breve giro di telefonate ai consiglieri del movimento nei Comuni vicini ho riscontrato che il fenomeno dell’impennata di furti è generalizzato sul territorio, credo che tanti altri abbiano già deciso di fare come me”.

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Cosa può fare la politica per risolvere o quantomeno ridurre il problema? “Qualcosa si può fare e si deve fare, perché questi sono i problemi di tutti i giorni della gente, non quelli di cui parla questa Amministrazione municipale. Il Comune potrebbe, ad esempio, stipulare una convenzione con una compagnia assicuratrice in modo da offrire tariffe agevolate per polizze contro i furti; oppure potrebbe far inserire un chip nelle biciclette, in modo da rintracciarle quando non si trovano più. Ancora meglio sarebbe se a livello nazionale il Governo decidesse per l’obbligatorietà delle targhe anche per le biciclette”.

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