Cultura

Monza, c’è la prova: “I giardini arciducali sono realmente esistiti”

Il progetto curato da Tagliabue racconta la storia dei giardini reali di Monza. Il volume ha anche un dvd che mostra la ricostruzione virtuale dei giardini dell'Ottocento.

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Il verde intorno alla Villa Reale era bello come quello di Versailles. Oggi, grazie a Ivano Galbiati, c’è la prova che già nel 1784 gli arciduchi avevano pensato di progettare dei giardini all’inglese.

Oggi, se ci fossero ancora, vedremmo dei giardini reali molto differenti. Non serve però fare alcuno sforzo di immaginazione perchè a restituirci quella realtà per la prima volta c’è un libro “I giardini Arciducali di Monza” e persino un dvd che mostra una ricostruzione in 3D. I Giardini della Villa Reale all’epoca di Ferdinando e Beatrice d’Este erano dei giardini pieni di colori, profumi e che si basa sull’accostamento e sull’avvicendarsi di elementi naturali a quelli artificiali. 

L’idea di raccontare la storia dei giardini arciducali di Monza è di Pierluigi Tagliabue. La presentazione del libro è avvenuta ieri all’Hotel de la Ville. “Si è sempre sostenuto che Giuseppe Permarini realizzò a Monza i primi giardini all’inglese, pensando però che i progetti fossero rimasti solo su carta e che non riproducessero una realtà esistente. – spiega Tagliabue che aggiunge – Gli studi condotti dagli autori de “I Giardini Arciducali di Monza” hanno però messo in evidenza una storia diversa. Ivano Galbiati, ha scoperto l’esistenza di un promemoria datato 1784, ritrovato all’archivio di Stato di Modena. L’Arciduca Ferdinando aveva scritto al fratello quali lavori erano stati eseguiti per la creazione dei giardini di Monza, allegandovi una descrizione dettagliata e persino una pianta”. Da ciò si deduce che le intenzioni erano quelle di creare un giardino all’inglese.

Questa scoperta è la prova che conferma quanto si è sempre creduto. Piermarini aveva previsto di realizzare per l’Arciduca Ferdinando una piccola Versailles. Il progetto includeva parterre fioriti, vasi d’agrumi, un labirinto e un giardino lunare. Proprio da questa certezza nasce l’idea di raccontare per la prima volta la storia dei giardini di Piermarini, attraverso la realizzazione di un volume e di una ricostruzione virtuale del complesso all’epoca di Ferdinando. Il tomo, realizzato da Libraccio Editore, costa 53 euro e include il dvd.

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Oltre al già citato Ivano Galbiati, gli autori del volume cartaceo sono Valeriana Maspero che si è occupata di ritrarre Ferdinando d’Asburgo e Giorgio Mollisi che ha indagato sulla vita di un incisore commissionato da Piermarini. Si riconosce inoltre il merito di Marina Rosa per il saggio sul cantiere di costruzione dei giardini e di Giuliana Ricci che ha approfondito il progetto verde di Piermarini.

La ricostruzione virtuale dei giardini è stata realizzata da Guido Bazzotti con i testi della giornalista Rosella Redaelli. “Il progetto era ambizioso perchè gli spazi da realizzare erano ampi – spiega Bazzotti durante la presentazione – Ringrazio Giorgio Grossi per gli studi botanici che hanno permesso di ricreare l’impianto arboreo in modo corretto. I modelli tridimensionali sono dettagliati e si contano circa 3500 piante posate singolarmente. Abbiamo voluto così creare una paragone tra lo stato attuale dei giardini e quello del passato per renderci conto di quanto si è perso“.

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