Il solleone di ieri 2 giugno non ha scoraggiato i medesi a presenziare alla cerimonia dell’alzabandiera organizzata dall’Associazione Nazionale Carabinieri in collaborazione con il comune.
Cittadini e rappresentanti delle istituzioni hanno riempito parte del parco Beretta Molla, in via Tre Venezie, per assistere alla celebrazione. Presente, ovviamente, il sindaco Gianni Caimi: “Sono passati oramai 71 anni eppure la nostra Repubblica è ancora molto giovane – commenta –siamo tutti qui come donne e uomini liberi e questo è già un grande traguardo, ma sono convinto che ci sia ancora un ampio margine di miglioramento, almeno su tre cardini: il valore della libertà, il valore e il senso delle istituzioni e la fiducia nel progresso”.
Un plauso è stato fatto anche all’associazione Quartiere Polo che molto ha fatto per Meda negli ultimi anni: “Un mio grazie va sicuramente a loro – continua il sindaco uscente – perché è solo merito loro se questo spazio dove siamo qui ora a celebrare questa importante data è così piena di colori, hanno fatto davvero un ottimo lavoro. Questi sono i colori della libertà e della partecipazione”.
Di poche parole, forse per l’emozione, il presidente dell’associazione nazionale carabinieri di Meda, il cavaliere Giovanni Civitill : “Sono esattamente dove volevo essere e per me questo è motivo di orgoglio – racconta – quando mi sono arruolato circa 44 anni fa, volevo fare il comando di stazione, e l’ho fatto per almeno 30 anni, per poi diventare il presidente. Eccomi qui, per me è un grande onore, e vedere così tanta partecipazione mi riempie il cuore di gioia”.
Una data, quella del 2 giugno, che per i medesi e i carabinieri dell’Associazione Nazionale ha una doppia importanza. Infatti, quattro anni fa, fu inaugurato il monumento ai caduti dell’arma proprio in questa giornata: “Il mio cuore – conclude il cavaliere Civitillo – va ovviamente a tutti i colleghi in servizio che per onorare il loro lavoro non sono potuti essere presenti oggi”.
Dopo la benedizione e la preghiera celebrata insieme al parroco Don Angelo Fossati, tutti i presenti si sono spostati all’oratorio Madonna di Fatima per il pranzo sociale.
Scritto da Melissa Ceccon
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