Politica

Alleanze a Monza, Allevi più “attraente” per il ballottaggio

L’accordo con Monza con Maffè è quasi sicuro e forse lo farà anche con CivicaMente: il candidato sindaco del centrodestra Dario Allevi è scatenato in vista del ballottaggio.

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L’accordo con Monza con Maffè è quasi sicuro e forse lo farà anche con CivicaMente: il candidato sindaco del centrodestra Dario Allevi è scatenato in vista del ballottaggio che domenica 25 giugno stabilirà se succederà o meno all’attuale sindaco, e candidato primo cittadino per il centrosinistra, Roberto Scanagatti.

Chi resta alla finestra è il Movimento 5 stelle, che per diktat nazionale non può fare apparentamenti, ma nemmeno “endorsement” di alcun tipo. È su quei 3647 voti, pari al 7,90% dei voti validi, che probabilmente si giocherà la partita. Una sorta di match di ritorno dopo che la gara di andata si è chiusa praticamente in parità: 39,91% a 39,84% per Scanagatti. Tolti dalla mischia i 5 candidati arrivati alle spalle dei due “big”, chi otterrà il 50% più un voto al secondo turno porterà a casa non solo la carica cittadina più prestigiosa, ma anche il 60% dei consiglieri comunali, ossia 20 su 32.

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Il candidato sindaco e portavoce dei pentastellati Danilo Sindoni ha ribadito quanto già dichiarato domenica notte mentre si profilava la sconfitta: “Ai nostri elettori diamo piena libertà di scegliere di andare a votare chi vogliono o anche di non andare a votare”. E ha aggiunto: “Io, per esempio, non andrò a votare”.
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Ma è sulle due liste di rincalzo rimaste escluse dal ballottaggio che Allevi sta avendo la meglio sul rivale, anche perché Scanagatti ha deciso, di concerto con la sua coalizione (Partito democratico, Monza per Scanagatti sindaco, LabMonza), di non procedere con apparentamenti. Si tratta di Monza con Maffè e CivicaMente, che al primo turno hanno ottenuto rispettivamente 2005 voti (4,34%) e 2212 voti (4,79%). Con la prima l’apparentamento è molto vicino, con la seconda è possibile. Ricordiamo che la coalizione dell’ex presidente della Provincia già annovera 5 liste: Forza Italia, Lega nord – Lega lombarda (che a Monza ha preso più voti dei berlusconiani), Noi con Dario Allevi, Fratelli d’Italia – Alleanza nazionale, Anna Mancuso sostiene Monza futura.

“Decideremo il da farsi dopo le due riunioni in programma stasera e domattina con le delegazioni dei candidati ancora in lizza per la carica di sindaco – ha spiegato la situazione Pierfranco Maffè, l’esponente di Alternativa popolare sostenuto da Monza con Maffè e dal movimento Io cambio – C’è anche la possibilità che si decida di non sostenere nessuno, così da mettere d’accordo tutti nella lista, ma è un’opzione che a me piace poco. La mia storia politica e le mie sensibilità mi dicono che sarebbe meglio appoggiare Allevi, col quale c’è la possibilità anche di apparentarsi. La mia candidatura alternativa alla sua nel centrodestra era stata motivata dal profilo sbilanciato a destra della sua coalizione, ma ho notato che quelli che sarebbero eletti in Consiglio comunale sono tutte persone perbene. Riguardo a Scanagatti, mi sembra abbastanza evidente che negli ultimi 5 anni le cose in città non abbiano funzionato a dovere. Del resto, senza questi problemi oggi sarebbe già a festeggiare la vittoria delle elezioni… Comunque stiamo ragionando su alcuni temi importanti e alla fine sarà la lista a decidere”.

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Riguardo a CivicaMente, lista civica radical-ambientalista, la decisione sarà presa dopodomani sera. Lo ha spiegato il candidato sindaco Paolo Piffer: “Non abbiamo ancora incontrato nessuno dei due candidati. Prima vorremmo dialogare sul programma e successivamente sulla possibilità di apparentamento. Ad Allevi e Scanagatti chiediamo di riprendere in mano subito il Piano per l’abbattimento delle barriere architettoniche che tempo fa la maggioranza di centrosinistra ha rimesso nel cassetto nonostante le mie sollecitazioni a discuterlo. E ad aprirsi alla partecipazione e alla trasparenza nei confronti dei cittadini, adottando l’agenda digitale, cioè pubblicando sul web il calendario degli appuntamenti degli assessori, trasmettendo le riunioni di Giunta in diretta streaming, indicendo referendum su temi specifici e riformando il regolamento sui gettoni di presenza, concedendolo solo a chi resta in aula per almeno due terzi della durata delle sedute di Consiglio e commissioni. Attualmente la nostra lista è divisa su chi appoggiare, o se appoggiare qualcuno, perché c’è anche in ballo l’ipotesi di non dare indicazioni di voto. Io mi sento equidistante tra i due candidati: per me sono la stessa faccia della stessa medaglia”.

Non c’è disputa, invece, sui voti di Sinistra alternativa Monza, Il popolo della famiglia e Io cambio, rispettivamente 616 (1,33%), 579 (1,25%) e 374 (0,81%). Nel primo caso Scanagatti è convinto che, piuttosto che rischiare di avere come sindaco un ex missino, i comunisti andranno a votare per lui senza bisogno di accordi. Per gli altri due il discorso è rovesciato: sia gli elettori del Pdf, forza di integralisti cattolici, che quelli di Io cambio, gruppo di ex leghisti, certamente si recheranno alle urne senza necessità di “spinte” per mettere la croce sul nome dell’avversario di un ex comunista. Anche perché il Pdf ha ospitato in lista esponenti di Risorgimento sociale italiano – Fiamma nazionale e di Forza nuova, due partiti di estrema destra.

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