Cultura

Premio Fidapa 2017: ecco le eccellenze femminili del territorio brianzolo

Monica Gasparini, Silvia Cecchetti, Michela Cima, Monica Redaelli e l'associazione Vital Italy Onlus. Sono queste le donne premiate nella 6° edizione.

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Il Museo del Tesoro del Duomo di Monza ospita il Premio Fidapa BWP Italy 2017- Monza e Brianza. La sesta edizione dello speciale riconoscimento pensato per omaggiare le eccellenze femminili del territorio brianzolo. Storie di donne coraggiose e capaci, che hanno saputo distinguersi nei rispettivi campi di competenza raggiungendo importanti traguardi.

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Tra il pubblico diverse personalità della società civile monzese e autorità. Il sindaco Scanagatti, in compagnia degli assessori Rosario Montalbano, Francesca Dell’Aquila, Carlo Abbà e Cherubina Bertola, ha portato i saluti del mondo politico. Presente inoltre Dario Allevi, ex presidente della provincia, nonché prossimo candidato sindaco e rivale di Scanagatti alle amministrative di giugno. Il clima che si respira tuttavia è tutt’altro che teso, come è giusto che sia in un’occasione di questo tipo.

L’incontro si apre con le parole di Paola Cairoli, presidentessa Fidapa per la sezione di Monza e Brianza, e con i saluti di Loretta Breda, Pass President Fidapa. Prima della cerimonia di consegna dei premi inoltre, i presenti hanno avuto modo di assistere alla performance musicale di Marco Sarmati, che ha deliziato la platea eseguendo una sonata di Bach con chitarra classica.

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Le donne scelte da Fidapa provengono da mondi e professioni totalmente diverse fra loro. Ed è proprio questo a rendere questo riconoscimento unico nel suo genere. Spettacolo, Sport, Informazione, Medicina e sociale. Sono questi gli ambiti entro cui l’associazione femminile ha selezionato le eccellenze premiate.

La prima ad essere chiamata è stata Monica Gasparini, giornalista e conduttrice televisiva per le reti Mediaset. A seguire Silvia Cecchetti, premiata per l’arte e per lo spettacolo in quanto cantante e docente di canto presso l’accademia della voce di Monza. Entrambe hanno esortato i giovani, e soprattutto le giovani donne, a non abbandonare i propri sogni, in nessun caso. “Ho visto tante porte chiudersi in faccia prima di avere la mia occasione- spiega Silvia Cecchetti- Per questo non mi stancherò mai di dire che con l’impegno e il sacrifico si può arrivare ovunque”.

Una frase che potrebbe calzare a pennello con la storia di Michela Cima, la più giovane tra le donne premiate. Michela, campionessa italiana di pattinaggio artistico a rotelle, ha ricevuto il premio Fidapa per lo sport, proprio grazie ai risultati ottenuti lo scorso anno insieme al Pattinaggio artistico di Cornate d’Adda. “Amo il mio sport anche se da molti è considerato uno sport minore- ha detto Michela -Io invece oggi vorrei dire a tutti una cosa. Anche noi, che magari non stiamo sotto i riflettori come i calciatori o i cestisti,  facciamo sacrifici e allenamenti estenuanti per raggiungere determinati risultati”.

Per la medicina il riconoscimento è andato invece Emanuela Redaelli, figura storica dell’ospedale San Gerardo e oggi impegnata, sempre come ostetrica, presso la fondazione MBBM. Infine il premio per il sociale è stato assegnato alle donne di Vital italy Onlus, un’associazione no profit che lavora per aiutare i bambini poveri e disagiati di Calcutta, in India. Toccante la testimonianza diretta di una delle socie di Vital Italy presente per ritirare il premio: “Ci occupiamo di bambini che vivono in un vero e proprio inferno sulla terra. Senza nessun tipo di tutela ambientale, senza nemmeno i diritti minimi fondamentali. Come associazione abbiamo preso l’impegno di far arrivare i certificati di nascita ai tanti che non ne possiedono e abbiamo già costruito una scuola per dare la possibilità ai più piccoli di istruirsi.”

La cerimonia si è conclusa con le tradizionali foto di rito e i saluti di Fidapa, che dà appuntamento al prossimo anno per quello che ormai sta diventando un riconoscimento sempre più prestigioso e apprezzato da tutti i campi del professionismo nel nostro territorio.

Oriana Fallaci diceva che “Essere donna è una sfida che non finisce mai”.  Da queste storie impariamo che molto spesso capita di incontrare donne in grado di superarsi, e raggiungere il posto nel mondo desiderato vincendo la sfida contro loro stesse.

 

 

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