Cultura

FAI scatenato: dopo la mostra di Bazzoni, un concorso poi Ville aperte

Dalla mostra di Bazzoni al concorso fotografico sulla Brianza, preparando le visite alla Quadreria dei Benefattori. Ecco il programma delle iniziative della delegazione di Monza del FAI.

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Dalla mostra delle opere di Renato Bazzoni al concorso fotografico sui paesaggi della Brianza, preparando intanto le visite guidate alla Quadreria dell’Ospedale San Gerardo. La delegazione di Monza e Brianza del Fondo ambiente italiano si sta dando da fare non solo per salvaguardare le bellezze del nostro territorio, ma anche per coinvolgere quanti più cittadini possibile nella difesa dello straordinario patrimonio culturale del Belpaese.

Ha chiuso ieri i battenti in Villa Reale la mostra “Conoscere e amare l’Italia: le trasformazioni del Paese attraverso le fotografie di Renato Bazzoni, tra i fondatori del FAI”. In tre settimane e mezza è stata visitata da circa 5600 persone, che hanno potuto notare i cambiamenti in positivo registrati in alcuni angoli della nostra Italia nell’ultimo mezzo secolo grazie all’inversione di rotta della coscienza ambientalista del suo popolo. Col passare degli anni le foto di Bazzoni risultano essere sempre più scioccanti perché danno l’idea dell’abisso in cui gli italiani erano sprofondati. Non che adesso viviamo in un paradiso terrestre, ma pezzo dopo pezzo, come un puzzle di miliardi di tessere, e nonostante i continui eventi sismici, stiamo ricostruendo il nostro territorio originale e tutto quanto di bello è stato realizzato dagli artisti nelle varie epoche. Un grande contributo in tal senso è stato dato dal FAI, che opera dal 1975 su tutto il territorio Italiano. Il FAI si impegna nell’educazione e nella sensibilizzazione al valore fondamentale dei nostri beni culturali e paesaggistici e si occupa del restauro e dell’apertura al pubblico dei beni che gli vengono affidati, che attualmente sono 57.

fondo-ambiente-italiano-bazzoniEsattamente a 50 anni di distanza dall’inaugurazione a Milano della mostra di Bazzoni “Italia da salvare”, curata dal Touring Club Italiano e da Italia Nostra, il FAI ha allestito questa esposizione di scatti dell’architetto lombardo grazie anche alla disponibilità dell’ente Nuova Villa Reale Monza. “Quella mostra di Bazzoni scosse non solo l’Italia ma il mondo intero – ha spiegato Elena Colombo, capodelegazione del FAI di Monza – Da allora si è risvegliata la coscienza dei cittadini, che hanno ricominciato a non rimanere spettatori indifferenti degli sfregi e del degrado, ma a diventare protagonisti attivi di quel che li riguarda direttamente. La nascita e la crescita del FAI e di altre associazioni e movimenti ambientalisti costituiscono segnali positivi. Le potenzialità ancora inespresse sono enormi: per liberarle è necessario toccare le corde giuste affinché il maggior numero di cittadini esca dal torpore attraverso la curiosità, la conoscenza e la riflessione su quanto accade al territorio. Per questo motivo la delegazione FAI di Monza ha fortemente voluto anche l’organizzazione di un concorso fotografico, che è stato battezzato #FAIunoscatto – Trasformazioni, identità e paesaggi della Brianza. Tema del concorso sono i caratteri identitari della Brianza di oggi raccontati attraverso i nuovi paesaggi. Si richiede ai fotografi di interpretare con i loro scatti e con un titolo ciò che ritengono più rappresentativo delle molteplici nuove identità della Brianza. Bazzoni ci ha insegnato a essere curiosi, a non rassegnarci, a imparare a ‘guardare’, a confrontarci, a coinvolgere gli altri; riproponiamo il suo pensiero augurandoci che la risposta a questa iniziativa sia positiva e possa costituire un primo passo di un percorso più approfondito ed esteso”. Il regolamento del concorso e il modulo di iscrizione sono pubblicati su www.mostrabazzoni.it.

 

fondo-ambiente-italiano-bazzoni-san-vito-lo-capo-cala-mpisuLa mostra di Bazzoni, alla cui inaugurazione ha presenziato la cofondatrice e presidentessa onoraria del FAI, Giulia Maria Crespi, ha visto la mobilitazione di oltre 50 volontari della delegazione FAI di Monza e di 34 studenti del Liceo Porta di Monza, che dopo alcuni incontri di formazione hanno aperto ogni giorno le porte ai visitatori e li hanno guidati. “È stata per loro una bella esperienza di impegno civico – ha commentato Colombo – Gli studenti sono stati coinvolti come Apprendisti Ciceroni e per quelli delle classi terze l’attività svolta ha fatto parte di un progetto di alternanza scuola-lavoro”.

 

fondo-ambiente-italiano-bazzoni-puglia-garganoHo deciso di essere una Apprendista Cicerone per passione, per trasmettere alle persone il messaggio di Bazzoni – ha raccontato Chiara – È stata un’esperienza positiva perché ero molto timida: è stata la prima volta in assoluto che ho dovuto parlare in pubblico. Mi è capitato anche di dover fornire informazioni sulla Villa Reale e di spiegare il lavoro fotografico in tedesco, lingua che sto apprendendo a scuola”. Pure per Alessia “è stata un’esperienza più che positiva. Ora sono più sicura di me. Ho imparato ad approcciarmi con le persone, anche straniere: infatti ho dovuto illustrare la mostra diverse volte in lingua inglese. Inoltre ho avuto modo di conoscere il FAI. Ringrazio dunque la nostra insegnante Alessandra Cerreto. In futuro mi piacerebbe lavorare come guida turistica”. Tra i volontari c’era Gianluca, alla sua seconda esperienza col FAI: “Ero già stato volontario per la manifestazione Ville aperte, in occasione dell’apertura di Villa Cusani Confalonieri a Carate Brianza, che aveva fatto registrare mille visitatori. Inoltre per l’iniziativa I luoghi del cuore ho raccolto voti a sostegno del recupero dell’Oratorio di Santa Maria Maddalena, annesso alla villa. Ho deciso di fare il volontario del FAI per comunicare le mie conoscenze ed esperienze agli altri”.

 

fondo-ambiente-italiano-bazzoni-monza-centro-via-san-martinoTra i visitatori dell’ultimo giorno anche l’assessore comunale alle Politiche del territorio, Claudio Colombo: “Ho guardato con particolare interesse la sezione delle foto di Bazzoni sulla Brianza, territorio cui lui prestava attenzione e non solo perché da architetto elaborò il Piano regolatore e il Piano di fabbricazione del Comune di Carate Brianza. Bazzoni ha ripreso un periodo cruciale, il momento di passaggio dalla civiltà rurale a quella industriale, che spesso è stato brusco e ha comportato l’inizio di una presa di coscienza dei guasti che si stavano arrecando al territorio. Proprio a metà degli anni ’60 ci si è resi conto dei pericoli dello sviluppo, dell’importanza della conservazione del passato”.

 

fondo-ambiente-italiano-bazzoni-monza-centro-via-lambroLa delegazione FAI di Monza, nata nel 2007 e che conta un centinaio di volontari (la sede è presso la Sala Robbiati, in via San Gerardo 4), è già al lavoro per le prossime iniziative. In particolare c’è da preparare Ville aperte di settembre. “In collaborazione con l’Ospedale San Gerardo di Monza – ha anticipato la capodelegazione del FAI – torneremo ad aprire la Quadreria del nosocomio, situata presso Villa Serena, con visite guidate. L’Ospedale San Gerardo, infatti, custodisce e cura un rilevante patrimonio artistico, raccolto nei secoli e frutto di lasciti testamentari e regalie di privati cittadini a supporto delle istituzioni che si occupavano di assistenza ai malati e ai bisognosi. La Quadreria dei Benefattori è una raccolta di quasi 300 dipinti, in gran parte ritratti commissionati in forma gratulatoria dall’Amministrazione dei Luoghi Pii cittadini a partire dal Seicento fino alla prima metà del ‘900. Tra gli altri, ci sono opere di Mosè Bianchi, del fratello Gerardo e del padre Giosuè, di Emilio Borsa, Eugenio Spreafico, Pietro Tremolada ed Emilio Parma. Queste opere raffigurano prelati, aristocratici ed esponenti della borghesia imprenditoriale che hanno contribuito al successo economico della città di Monza e del suo territorio. Nel 2015 l’Ospedale San Gerardo ha attivato per la prima volta una collaborazione con la delegazione FAI di Monza affinché il suo patrimonio, tramandato nei secoli, sia fruibile da un vasto numero di visitatori. Gli obiettivi di quest’anno sono: coinvolgere sempre più cittadini nella fruizione di beni culturali del nostro territorio; far comprendere il valore culturale delle opere; promuovere presso la cittadinanza iniziative di valorizzazione delle collezioni e di sostegno alla loro tutela; far conoscere una parte della storia monzese e dei suoi protagonisti; far conoscere la storia delle opere, le relazioni con il territorio, le attività dell’ente proprietario; far comprendere come i gesti di grande generosità di allora, le scelte di responsabilità sociale siano sinonimo di attenzione verso la propria comunità e le generazioni future. Il percorso della visita guidata comprenderà una sosta nella sala attrezzata per i restauri dove una professionista del settore mostrerà come si procede per i recuperi delle tele ammalorate. Inoltre è nostra intenzione allargare lo sguardo verso la figura di San Gerardo dei Tintori e i luoghi dove prestò la sua opera di assistenza ai poveri e ai malati, cioè la cosiddetta Oasi di San Gerardino”.

 

 

 

 

 

 

 

 

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