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Calcio femminile, la Fiammamonza è tornata in Serie B

La Fiammamonza è tornata in Serie B. La società di calcio femminile ha conquistato la promozione battendo nello spareggio di Grumello del Monte la compagine dell’Olimpia Paitone per 3-2.

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La Fiammamonza è tornata in Serie B. La gloriosa società di calcio femminile cittadina ha conquistato la promozione battendo nello spareggio di Grumello del Monte la compagine bresciana dell’Olimpia Paitone per 3-2.

La gioia per le giovanissime ragazze biancorosse, per i tecnici, per i dirigenti e per i tifosi è stata incontenibile. Perché gli ultimi 4 anni sono stati anni davvero durissimi, di rifondazione. Nel 2013 la Fiammamonza 1970 (data di fondazione aggiunta alla denominazione sociale per il 40° anniversario) era retrocessa in Serie B, ma a causa di problemi economici si era autorelegata in Serie C dopo essere stata vicina alla scomparsa. La squadra era stata rifatta da capo a piedi grazie alla promozione in prima squadra delle promettenti ragazzine del prolifico vivaio cresciute all’ombra della tribuna dello stadio Gino Alfonso Sada. Dopo un primo anno chiuso con una tribolata salvezza, le “fiammette” avevano dominato i due successivi tornei, perdendo la promozione solo nel finale a causa del regolamento assurdo che non consente ai club forti di Nazionali Under 17 di ottenere le gare rinviate d’ufficio quando queste sono impegnate in maglia azzurra. Senza le due “stelline” Benedetta Glionna e Sofia Cantore la Fiammamonza era stata sorpassata nel 2015 dalle Milan Ladies e nel 2016 dalla Riozzese. Quest’anno le due fuoriclasse della categoria (richiestissime in Serie A) sono passate in Nazionale Under 19, cosa che ha significato per la società la possibilità di rinviare le partite nei periodi di loro assenza e dunque di vincere finalmente il campionato, anche se solo allo spareggio.

Ieri nella Bergamasca dopo una decina di minuti Glionna e Cantore avevano già portato sul 2-0 le biancorosse. E dopo il primo gol delle bresciane ancora “Benny” aveva riportato a +2 le brianzole allenate da Luca Cantalupo. Nella ripresa l’Olimpia Paitone ha di nuovo accorciato le distanze, ma la raffica di palle buttate in area nel finale non è servita per trovare lo spunto per bloccare la Fiammamonza nella corsa alla meritata promozione.

calcio-fiammamonza-milva-mbAl triplice fischio dell’arbitro è esplosa la festa, trattenuta per due anni. Il presidente Carlo Milva li ha vissuti tutti al vertice del club: “È stata una promozione sofferta, ma meritata. Anzi, meritavamo la Serie B già gli anni scorsi. Per due volte la Federcalcio ci ha proposto il ripescaggio, ma l’abbiamo rifiutato. Vincere un campionato dà un’emozione impareggiabile… Quest’anno abbiamo finalmente raggiunto il traguardo prefissato e con una rosa composta al 99% di giocatrici cresciute da noi. A Grumello del Monte abbiamo fatto una grande prestazione e ottenuto una grande vittoria, peraltro davanti a un migliaio di spettatori, cosa che mi ha fatto molto piacere. Il mio pensiero va ai miei predecessori, che hanno fatto la storia della Fiammamonza. L’anno prossimo cercheremo di fare un campionato di alto livello sperando di avere alle nostre partite un po’ di gente in più. L’altro nostro obiettivo rimane quello di consolidare il settore giovanile, che già può vantare 5 squadre e un centinaio di tesserate”.

calcio-fiammamonza-squadraIl “patron” Roberto Mazzo ha inanellato la seconda promozione in 15 giorni, dato che è anche consigliere e socio di minoranza del Monza 1912 di calcio maschile: “A Grumello del Monte è stata una sofferenza, anche perché a causa di infortuni avevamo tra i pali il terzo portiere, cioè il titolare della Juniores, Silvia De Natale, che non ha ancora compiuto 15 anni. Beh, è stata una sicurezza, sia tecnicamente che come personalità. L’apprensione della vigilia è svanita e, grazie all’ottima preparazione della partita da parte di ‘mister’ Cantalupo, abbiamo finalmente portato a casa la promozione in Serie B. È stata una grande vittoria, frutto dell’unione di fatto della società Fiammamonza con la società Juvenilia di calcio maschile da me presieduta. Quattro anni fa ho rilevato la Fiammamonza sull’orlo della chiusura ed è una grande soddisfazione aver ricostruito società e squadra in così poco tempo. Ricordo ancora le telefonate ricevute da Natalina Ceraso Levati e da Gaetano Galbiati, che mi chiedevano se avevo la possibilità di dare continuità al club. Ho accolto la richiesta di aiuto perché mi dispiaceva lasciare 100 ragazze senza una squadra e anche perché la Fiammamonza è una società storica. Nel primo anno abbiamo ottenuto la salvezza all’ultima giornata vincendo per 4-3 dopo essere stati in svantaggio per 3-1. Nei due anni successivi abbiamo perso la promozione d’un soffio. Ora, però, possiamo finalmente esultare e con noi la città: per Monza è bellissimo poter festeggiare due promozioni con le due principali squadre di calcio. Ringrazio per questa soddisfazione la signora Levati, la sua famiglia e il signor Galbiati e li ringrazio anche per tutto quello che hanno fatto per il calcio femminile a Monza. Da parte nostra non c’è solo un impegno inerente la pratica sportiva, ma anche l’impiantistica sportiva. L’anno scorso il Comune ha prorogato la concessione del ‘Sada’ alla Fiammamonza anche in virtù dei lavori che sono stati effettuati per migliorare la struttura, in particolare la tribuna. Durante l’ultima stagione è venuto spesso ad allenarsi sul terreno sintetico del vecchio stadio cittadino pure il Monza 1912, perché piace all’allenatore Marco Zaffaroni”.

calcio-fiammamonza-squadra-festeEd ecco Galbiati, il direttore generale, che ha ricordato come per lui sia stata la seconda promozione con la Fiammamonza: “Nell’ultima promozione sul campo, quella del 2000 in Serie A, io ero il preparatore dei portieri. Questa è però la prima da d.g.: nel 2013 da presidente dissi alle ragazze, che avevano 14 o 15 anni, che in 3-4 anni avrebbero riportato la Fiammamonza in Serie B. I risultati mi hanno dato ragione. È un onore, poi, che la promozione sia arrivata con una squadra che è la più giovane delle prime tre serie. Per questo successo bisogna ringraziare il tecnico Cantalupo, ma anche Ulla Bastrup (ex giocatrice, anche della Nazionale danese, allenatrice della Fiammamonza dal 2013 fino alle dimissioni dell’11 marzo 2016, ndr), che le ha fatte crescere e maturare. A Grumello del Monte, al triplice fischio dell’arbitro sono entrato in campo camminando mentre le ragazze esultavano. In quei secondi trascorsi prima di raggiungerle mi sono passati in testa i miei 41 anni di vicinanza alla società, i ricordi col professor Reno Ceraso, fondatore e primo presidente, con l’allenatore storico e poi anche vicepresidente Fabrizio Levati, con sua moglie e poi anche presidentessa Natalina Ceraso, figlia del fondatore del sodalizio, con tante giocatrici passate per il ‘Sada’ in maglia biancorossa. Quando sono arrivato ad abbracciare le ragazze dell’impresa odierna piangevo dalla gioia… Desidero ringraziare soprattutto Mazzo e Beppe Zandonà (ex giocatore del Monza e in Serie A dell’Avellino, ndr), dirigenti della Juvenilia ai quali nel 2013 avevamo chiesto di darci una mano per tenere aperta la società. Risposero di sì e in questi anni hanno mantenuto la parola. Anche loro si sono emozionati per la promozione…”.

calcio-fiammamonza-glionnaDulcis in fundo non potevamo non chiamare lei, la proprietaria morale della Fiammamonza, ex presidentessa e attualmente presidentessa onoraria della Divisione calcio femminile della Figc: “Ho visto giusto con una certa scelta! – è la prima cosa che ci ha detto Natalina Ceraso Levati con gioia – La rinascita della Fiammamonza è stata gestita bene da Milva e Mazzo. I dirigenti della Juvenilia hanno avuto tanto coraggio a rilevare la società nel 2013. Sono state settimane terribili: sognavo che la società fondata da mio padre e portata poi avanti da me e mio marito non scomparisse. Io non ero più in grado di andare avanti, tra l’altro già 18 anni dopo la morte di Fabrizio. Anche dal punto di vista psicologico ero a pezzi dopo le vicende che avevano caratterizzato la retrocessione dalla Serie A. Ma non volevo neanche lasciare il club in mano ad apprendisti stregoni. A Mazzo mi ero già rivolta quando si era ammalato mio marito, ma in quel momento storico non aveva avuto la possibilità di aiutarci. Stavolta ha accettato la sfida. Per lui è stato una sorta di investimento al buio. Ha provato a rilanciare la società e ci è riuscito egregiamente. È bello vedere che il sogno della Fiammamonza continua. A Grumello del Monte non c’ero ma ero vicina col cuore. Mio papà e mio marito sarebbero felicissimi di questa promozione. Avevano sempre pensato al futuro del sodalizio, al dopo ‘famiglia Ceraso-Levati’. Ritengo che la mia più grande vittoria non sia stata quella dello scudetto del 2006, ma sia stata far raccogliere il testimone da qualcuno. A proposito di scudetto, ricordo con piacere che l’allenatrice Nazzarena Grilli lo dedicò a Fabrizio”.

Nel futuro della Fiammamonza cosa vede? “Rose e fiori. A Mazzo dico di restare coi piedi per terra che la Serie A non è un miraggio senza bisogno di far follie”.

calcio-fiammamonza-cantoreIn conclusione ricordiamo le tappe salienti della storia sportiva della Fiammamonza 1970, che nel corso della sua esistenza ha cambiato, ma sempre leggermente, nome. Come anno di fondazione viene considerato appunto il 1970, quando la polisportiva Fiamma Ceraso, sorta nel 1966, si arricchì della sezione calcio. Nel 1973 si festeggiò la prima promozione, dalla Serie B alla Serie A Interregionale, abolita 4 anni dopo. Nel 1979, in seguito alla prima storica promozione in Serie A, la sezione calcio della Fiamma Ceraso si staccò dalla polisportiva per creare la Fiamma Monza. I primi due anni furono assai difficili: per due volte retrocesse le biancorosse vennero in entrambi i casi ripescate. Nel 1999, però, dopo il record di 20 anni consecutivi di massima serie, la caduta in B non fu recuperata se non dopo un anno di purgatorio. Intanto il settore giovanile migliora sempre più e nel 2003 il team della Primavera si laurea campione d’Italia. Tre anni dopo sarà la prima squadra, grazie anche all’innesto nel tempo di diverse ragazze del vivaio, a cucirsi sul petto lo scudetto tricolore. Un trionfo inaspettato, non pronosticato da alcun addetto ai lavori, che resterà nel cuore degli appassionati di calcio femminile, un po’ come quelli del maschile si sono coccolati nel 2016 quello del Leicester in Inghilterra. L’anno dopo è la volta della Supercoppa italiana a essere messa in bacheca. Poi il declino: nel 2010 arriva la retrocessione in Serie A2 e il ripescaggio del 2012 è solo un’illusione; la discesa negli inferi sportivi e finanziari è questione di pochi mesi. La storia degli ultimi quattro anni è nota: da una retrocessione in Serie D, l’ultima categoria del calcio femminile, scampata a una promozione in Serie B con un ruolino di marcia impressionante: 27 vittorie, 3 pareggi e 1 sola sconfitta. Ecco i nomi delle protagoniste: Chiara Agosta, Roberta Ballabio, Virginia Baratti, Andrea Belloni, Martina Brambilla, Federica Callovini, Sofia Cantore, Noemi Ciambrone, Anita Citterio, Giulia Colombo, Martina Crespi, Gaia Dadati, Stefania De Bellis, Silvia De Natale, Zoe De Simone, Giorgia Di Monte, Costanza Forin, Alice Foti, Camilla Galbusera, Elena Gerosa, Benedetta Glionna, Anna Mascaretti, Marica Mirandola, Rebecca Nuzzo, Sara Papaleo, Jessica Pasquariello, Elisabetta Peri. L’allenatore è appunto Luca Cantalupo, il suo secondo Fabio Agosta e il preparatore dei portieri Nicola Emanuele Bagnato. Tra i dirigenti ricordiamo anche il direttore sportivo Giovanni Oggioni nonché Oliviero Gritti e Sebastian
Bossone.

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