Attualità

Brianzacque festeggia con Gloria, l’ideatrice del nuovo logo

L'azienda pubblica, che gestisce il ciclo idrico nei 55 Comuni della Brianza, ha un nuovo logo. A presentarlo, in una serata di festa, la sua ideatrice, la studentessa Gloria Casagrande.

brianzacque-presentazione-logo-2.mb (Copia)

Le immagini spesso dicono più di tante parole. E così Brianzacque, l’azienda pubblica che gestisce industrialmente il ciclo idrico integrato in tutti i 55 Comuni soci della provincia di Monza e Brianza, ha pensato bene di rifarsi il look, pardon, il logo.

Con l’obiettivo di sottolineare una nuova fase della sua attività. “Siamo ad un passaggio cruciale – afferma il presidente di Brianzacque, Enrico Boerci – dal marzo di quest’anno, con l’acquisizione degli acquedotti di 26 comuni brianzoli e della rete fognaria di Brugherio (leggi l’articolo), si è concluso un lungo processo di sintesi industriale. Per questo – continua – abbiamo deciso di cambiare il vecchio marchio, che rappresentava una mappa territoriale ormai superata”.

La nuova immagine, che da adesso in poi sarà il simbolo di Brianzacque, è frutto dell’inventiva di Gloria Casagrande, 18 anni, studentessa di Bovisio Masciago, che a Seveso frequenta il penultimo anno delle superiori presso la sede coordinata dell’Istituto brianzacque-nuovo-logo-mbprofessionale “Don Milani” di Meda.

La scelta, frutto di una selezione tra ben 126 proposte di nuovo logo aziendale (clicca qui), premia non soltanto l’aspirante designer, che sta studiando all’indirizzo servizi commerciali – opzione promozione commerciale e pubblicitaria. Ma soprattutto l’Istituto di Meda, a cui andranno 5mila euro da utilizzare per rafforzare le dotazioni e le attrezzature del laboratorio di grafica della sezione di Seveso.

La selezione del brand vincitore è giunta alla fine di un doppio processo partecipativo. “Da un lato abbiamo voluto coinvolgere il territorio e i ragazzi, che sono il nostro futuro, con premi per un finanziamento complessivo di 15mila euro a tutti i 9 istituti scolastici in concorso (ecco l’articolo) – spiega Boerci – dall’altro lato la giuria era composta dai nostri 300 dipendenti che hanno espresso le loro preferenze con una votazione on line”.

Il significato del nuovo logo è semplice, ma allo stesso tempo completo. Come ci spiega direttamente la sua ideatrice, Gloria Casagrande, che, in occasione della presentazione della sua opera, era accompagnata da Beatrice Murdaca, referente della sede coordinata di Seveso dell’Istituto professionale “Don Milani” di Meda e da Valentina Leuzzi, sua insegnante di grafica.

Per la presentazione del nuovo marchio di Brianzacque è stata scelta una location non casuale, il ristorante “La Volta Rossa” di Brugherio. Che, insieme al contiguo “Samsara”, è uno dei 18 locali aderenti a “Brianza in Brocca”, il progetto, promosso da BrianzAcque in partnership con Camera di Commercio di Monza e della Brianza, Confcommercio Milano-Lodi e Monza e Brianza, con l’obiettivo di portare l’acqua pubblica di rete sulle tavole dei ristoranti.

Brugherio, poi, è uno dei Comuni della Brianza entrato a far parte del circuito Brianzacque solo quest’anno. “Siamo in questa realtà, partecipata e controllata direttamente dai Comuni soci, soltanto da poche settimane – spiega Mauro Bertoni, assessore comunale di Brugherio alla gestione del Territorio – abbiamo, comunque, già potuto apprezzare la Brianza-in-brocca-design-300x300disponibilità e la professionalità dell’azienda e l’impegno ad essere sempre al nostro fianco per supportarci nelle diverse esigenze”.

Alla serata di presentazione del nuovo marchio di Brianzacque, che ha ospitato anche Ivan Del Puppo e Valentina Poerio, i due vincitori del photo contest di “Brianza in Brocca”, dedicato alla ricetta del mese, è intervenuto anche Silverio Clerici, presidente di Ato (Ambito territoriale ottimale) di Monza e della Brianza. “Dobbiamo ricordare che la prima scuola di design al mondo è stata creata a Monza, quindi c’è una tradizione artistica in questo senso – afferma – mi auguro che Brianzacque percorso perché non bisogna solo erogare acqua, ma fare promozione culturale, come per il recupero delle roggie”.

L’impressione è che il discorso, partendo dall’acqua, possa scorrere e sfociare nel mare della comunità sociale. Perché in fondo, anche se in Italia non tutti se ne rendono ancora conto, l’acqua sarà sempre più una risorsa preziosa. Che quasi tutti vorrebbero restasse pubblica. Ma in pochi hanno la consapevolezza di chiamare oro blu.

 

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