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Scoprono che sa cantare divinamente, Simona incanta il ristorante

Canta "O sole mio" da brividi, un talento che merita un palcoscenico. La sua storia è quella di molte giovani artiste che vengono truffate da chi si approfitta di loro.

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“Lei mi é stata sempre accanto e non mi ha mai tradito, mi aiuta a distaccarmi dal mondo e per questo sono pazza d’amore per lei”. È questa la dichiarazione d’amore che Simona Infantino, siciliana di 25 anni trapiantata in Brianza, fa alla musica.

La sua voce, piena e potente, si sprigiona in un attimo da un concentrato in miniatura di boccoli castani e sguardo profondo. Eppure, nonostante l’enorme dote che possiede, con un repertorio che spazia dalla lirica al pop, Simona non canta per professione perché in un certo qual modo il mondo della musica, almeno fino ad ora, l’ha tradita.

Oggi, dipendente del ristorante lissonese “I cinque sensi”, sono i gestori del locale e lo chef Pier (di Agrate Brianza) ad averle dato la possibilità di esprimere il suo talento in pubblico, durante il servizio, divisa da lavoro indosso, Simona abbandona per qualche minuto le vesti di cameriera e illumina il raffinato locale con la sua splendida voce.

 

Lei però, sogna e spera di poter tornare a fare musica e noi, dopo averla “scoperta per caso” tra una tartare di aragosta al melone blu e un delizioso bouquet di bianco francese, vogliamo che tutti conoscano la sua voce, e la sua storia. “Sono cresciuta a Comitini, un piccolo paese in provincia di Agrigento dove ho trascorso di serenitá, crescendo con la mia famiglia che crede nei valori veri della vita – racconta Simona – i miei genitori mi hanno cresciuta facendo sì che credessi in me, tenendo presente sempre il dare agli altri, e nonostante le difficoltà la loro tenacia e il loro amore hanno fatto si che non mi mancasse niente”. Poi a Simona il paesino ha iniziato a stare stretto, la mentalità troppo chiusa la soffocava, così si è rifugiata nella musica, con quando al terzo anno di liceo partecipò ad un corso extra curricolare artistico, a cui seguì un concorso internazionale nel quale si classificò seconda.

Tutti mi consigliavano di trovare un vocal coach, così iniziai le lezioni di canto lirico – prosegue Simona – nel giro di tre mesi mi presentai alle audizioni per entrare in Conservatorio di Palermo ed andò bene”. Poi Simona iniziò a studiare anche canto moderno e musical, partecipando a stage e audizioni “ho incontrato tanti personaggi della musica italiana, dal quale ho ricevuto consigli e apprezzamenti, ma non ho mai trovato qualcuno che investisse su di me per un progetto musicale, così iniziai a lavorare in vari locali della mia provincia”, spiega la giovane, “messa da parte una piccola somma, decisi di fare da me e investii su un progetto propostomi da un fantomatico produttore napoletano. Il progetto prevedeva la realizzazione di 8 brani con il fine di distribuire 100 dischi alle case discografiche italiana e la pubblicazione su iTunes”.

Il progetto però, inspiegabilmente ad un tratto si è arenato, lasciando Simona con un pugno di mosche. Delusa e stufa di investire senza ottenere nulla, la venticinquenne si è trasferita in Brianza. Qui ha cercato, e continua a farlo, di costruirsi una posizione e con passione e impegno oggi lavora come cameriera nel ristorante di Lissone che l’ha accolta “come in famiglia”. Ma la passione per il canto, tra una portata e l’altra, è sbocciata fuori lasciando chef e colleghi senza fiato. Così è accaduto anche a noi, una volta a cena quando Chef Pier ha annunciato “ora una sorpresa per la vostra cena”, le luci si sono abbassate, il pianista ha intonato l’intro di “O sole mio” e la sorridente cameriera si è trasformata nella luce del locale, emozionandoci tutti.

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