Attualità

Metal detector Brianza, tre amici alla ricerca del passato

Perlustrano colline e prati in cerca di oggetti perduti. Il loro gruppo Fb ha riscosso decine di adesioni nel giro di pochi giorni

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Indiana Jones sulle colline della Brianza alla ricerca di oggetti perduti. Alessandro Contin, 39 anni, Giulio Casati, suo coetaneo, e Alessandro Conversano, 29 anni, tutti residenti a Nibionno vicino Lecco, hanno appena aperto un gruppo su Facebook che nel giro di poche ore ha fatto registrare decine di adesioni.

Il gruppo si chiama Metal detector Brianza e il loro hobby è perlustrare campi e colline nel triangolo fra Monza, Como e Lecco in cerca di oggetti personali persi nel tempo, testimonianze di storie, pegni di amore.

Il metal detecting è una passione che si sta rapidamente diffondendo in tutta la Lombardia. Ci sono gruppi di appassionati a Milano, a Bergamo, a Brescia e a Sondrio. Si tengono in contatto via Fb, scrivono le loro esperienze, scambiano informazioni e danno consigli sui luoghi migliori da visitare. Il neonato gruppo brianzolo è fra i più attivi. Si ritrovano un paio di volte la settimana, se l’occasione lo consente si fanno accompagnare anche da mogli e figli, e partono in gruppo alla ricerca di ricordi perduti nel terreno.

“E’ un bel modo per stare tutti insieme in mezzo alla natura – spiega Giulio Casati -. Alcuni di noi erano cercatori d’oro, frequentavamo il Ticino e l’Adda, ma col metal detecting è stato un colpo di fulmine”. Più che altro trovano tappi, lattine e ciarpame vario, che poi provvedono a smaltire in discarica, ma ogni tanto la terra regala oggetti personali persi nel tempo, testimonianze di storie, pegni di amore.

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Fra i ritrovamenti più recenti mostrano con orgoglio un distintivo del Raggruppamento divisioni patrioti cisalpino della Seconda Guerra Mondiale e un centesimo del 1808 del Regno d’Italia, ma anche una targhetta d’acciaio spezzata trovato vicino a Inverigo con incisi due nomi, un cuore e un numero di telefono. Data: 1978. I tre amici hanno così deciso di chiamare quel numero e dopo l’iniziale diffidenza sono riusciti a ricostruire la storia d’amore (andata male) di due ex fidanzatini. Quattordici anni lei, 18 lui, che spezzò la targhetta dopo essere stato lasciato.

“Talvolta – aggiunge Alessandro Conversano -, grazie al passaparola veniamo chiamati da amici o conoscenti per ritrovare oggetti smarriti, come la fede che il marito di una coppia sposata da quasi 50 anni aveva perso vicino alla ferrovia di Veduggio”.

La strumentazione necessaria per intraprendere quest’hobby è un metal detector e poco altro. Costo minimo: 200 euro. Poi servono un pala, un puntatore di precisione, un paio di guanti, uno zaino e delle scarpe comode. “Oltre al rispetto delle leggi” sottolineano in coro i tre amici.

Le regole base sono quattro: ricerca vietata in zone archeologiche, parchi naturali protetti e fondi privati, ricoprire le buche, smaltire correttamente i rifiuti e, se si vuole evitare una brutta fine, chiamare i carabinieri in caso di ritrovamento di ordigni bellici.

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