Mai prima d’ora era stato organizzato un evento simile. Una sorta di “Sei Nazioni”, ma con protagonisti atleti dai 4 ai 12 anni. Un’evento che a Vimercate ha portato sabato 25 marzo centinaia di appassionati di minirugby in via degli atleti.
E così sul campo, inseguendo la palla ovale, c’erano squadre italiane, svizzere, irlandesi, francesi e della Repubblica Ceca.
.
Il torneo ha poi preso vita. Nonostante diverse lingue e diversi regolamenti i ragazzi si sono subito ambientati e hanno iniziato a giocare. Tra passaggi, mete, placcaggi e tanta grinta la giornata è proseguita fino alle ore 17. I giocatori si sono fermati solo per pranzo, dove hanno deposto le rivalità da avversari e si sono seduti tutti a tavola per onorare il rituale del “Terzo tempo” tipico di questo sport.
Le partite sono state distribuite in 4 categorie (under 6, under 8, under 10, under 12) e si sono tenute su 4 campi.
L’idea per questa giornata è partita un anno fa dall’associazione Pirati Rugby. Il progetto si è poi realizzato grazie alla disponibilità del Comune e dei campi da gioco forniti dalle associazioni sportive.
Il rugby è da sempre conosciuto per le regole ferree e lo scontro fisico, ma anche per il grande valore etico e morale. In questa giornata si è fatto portavoce dell’impegno sociale e culturale che lo sport dovrebbe avere soprattutto nei confronti dei più giovani. Questo in sintesi l’argomento del dibattito “Lo sport aiuta a crescere?” che si è tenuto a margine del grande evento alle ore 17. Ospiti della tavola rotonda: Maria Blasarin, ex atleta di rugby femminile, l’assessore allo Sport Emilio Russo e le associazioni sportive di Vimercate e Oreno.
“Credo che dal punto di vista sociale lo sport dia la possibilità ai bambini di capire, prima ancora di arrivare alle istituzioni, cosa è un’organizzazione, cosa sono il rispetto, l’impegno, la fatica e il valore della squadra”, ha commentato il presidente dell’associazione Mauro Rossi.
commenta