Prevenzione cardiovascolare nelle donne: i consigli di Brianza per il Cuore

Oggi su MB News si parla di prevenzione del rischio cardiovascolare nelle donne, la parola all'esperto di Brianza per il Cuore Onlus, il dott. Luciano Licciardello.

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Brianza per il Cuore, la Onlus monzese che da anni si occupa di prevenzione del rischio cardiovascolare, ha deciso di diffondere il tema con una serie di articoli del dottor Luciano Licciardello, medico farmacologo clinico e membro del comitato scientifico dell’associazione. Oggi si parla della prevenzione nelle donne. 

luciano-licciardello-brianzaperilcuoreNella più recente edizione delle lineeguida europee per la prevenzione delle malattie cardiovascolari (angina, infarto del miocardio e ictus cerebrale), un nuovo capitolo è dedicato alla donna evidenziandone le specifiche condizioni biologiche associate alle malattie cardiovascolari*.  Questo nuovo aggiornamento è di particolare importanza perché mette a fuoco alcuni dei più comuni problemi legati alla condizione femminile.

In particolare sono considerate le donne in gravidanza con rischio di sviluppare preeclampsia (grave patologia caratterizzata dalla presenza, singola o in associazione di edema, presenza di proteine nelle urine ed elevati valori della pressione arteriosa). Oltre alla gravidanza sono presi in considerazione il diabete, un’elevata pressione arteriosa (ipertensione), l’ovaio policistico e la menopausa precoce.

Per la prima volta sono distinte le possibili complicanze correlate alla gravidanza alla quale è assegnato un fattore di rischio maggiore rispetto alle condizioni non ostetriche soprattutto nei casi d’ipertensione e diabete. Pertanto, le considerazioni concernenti la quantificazione dei fattori di rischio cardiovascolare sono presentate sulla base di due distinte situazioni: donne in gravidanza e donne non in gravidanza (condizioni non ostetriche).

Nelle donne in gravidanza si possono manifestare complicanze che possono comportare un aumento del rischio cardiovascolare. Le più comuni sono:

Ipertensione. Si è osservato che valori elevati della pressione arteriosa si manifestano in circa il 10-15% delle donne gravide con conseguente aumento del rischio di future malattie cardiovascolari.

Diabete. Quando compare un diabete in gravidanza (diabete gestazionale) si ha un rischio molto elevato, fino al 50% di probabilità, che entro cinque anni dalla gravidanza si sviluppi una forma definitiva di diabete.

Preeclampsia. Si manifesta nell’1-2% di tutte le gravidanze. Anche in queste condizioni il rischio di sviluppare in futuro malattie cardiovascolari è molto elevato.

Condizioni non ostetriche – Esistono due specifiche condizioni femminili che possono peggiorare la predisposizione alle malattie cardiovascolari:

Ovaio policistico. Consiste in un’alterazione del ciclo mestruale con presenza di cisti ovariche associate con obesità, diabete ed elevati valori di colesterolo. Si manifesta in circa il 5% delle donne in età fertile e rappresenta il più frequente disturbo associato con anomalie del ciclo mestruale.

Menopausa precoce. La menopausa precoce, meglio definita come insufficienza primaria delle ovaie, si verifica in circa l’1% nelle donne di età inferiore ai quaranta anni di età. Sembrerebbe essere associata a un aumentato rischio di malattia cardiovascolare, tuttavia, pur non avendone ancora una chiara dimostrazione, è ritenuta una condizione che necessità di un costante monitoraggio anche per l’eventualità dell’insorgenza di diabete.

E’ noto che, in generale, nelle donne esiste una minore predisposizione alle malattie cardiovascolari rispetto agli uomini. Questo minore fattore di rischio è stato quantificato per cui sembrerebbe che le condizioni dell’apparato cardiovascolare di una donna di sessanta anni, siano paragonabili a quello di un uomo di cinquanta anni.

La prevenzione cardiovascolare dovrebbe essere estesa e generalizzata tramite la promozione di comportamenti di stile di vita salutari e favorire programmi di controlli periodici.  L’eliminazione dei comportamenti a rischio della salute consentirebbe di evitare almeno l’80% delle malattie cardiovascolari considerando che i migliori risultati delle strategie di prevenzione si osservano nelle donne a rischio più elevato di manifestare malattie cardiovascolari.

 

* The Sixth Joint Task Force of the European Society of Cardiology  2016. “European Guidelines on cardiovascular disease prevention in clinical practice”. Eur Heart J. 2016;37:2315-81. 

Articolo del dott. Luciano Licciardello

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