Un’ordinanza per eliminare il bosco della droga di via Ghilini. E’ questa la possibilità che si sta affacciando sulla scena amministrativa monzese. A lanciare l’ipotesi è stata Legambiente Monza che, attraverso il suo presidente, Atos Scanadellari, ha sottolineato la necessità di mettere mano a un provvedimento per chiedere alla proprietà dell’area trasformata in una centrale di spaccio di eroina di risanarla.
“In questi giorni l’Agenzia per il Po sta ripulendo le sponde dagli alberi morti o in precario equilibrio – ha spiegato Scandellari – ma l’amministrazione comunale potrebbe già ridurre il problema chiedendo, tramite un’ordinanza sindacale, al proprietario dei terreni di eliminare tutto il sottobosco per ragioni di sicurezza e di igiene pubblica”.
Il problema dei pusher del Lambro è stata sollevata pochi giorni fa da un gruppo di pescatori habitué di quella zona. Il via vai incessante di spacciatori e tossici ha reso le sponde del Lambro una zona a rischio, dove il meglio che può capitare è di camminare fra siringhe usate e rifiuti di ogni genere, mentre il peggio è essere rapinati.
L’idea di ricorrere a un’ordinanza è sta accolta favorevolmente anche dal segretario cittadino del Pd, Alberto Pilotto.
“A patto però che l’intervento sia coordinato con le forze dell’ordine, a partire dalla Prefettura. Stiamo parlando di un problema molto delicato, che va affrontato con attenzione per evitare di creare problemi peggiori di quelli che già esistono. Non dimentichiamo che far sloggiare i tossici da lì, potrebbe anche significare creare un problema analogo in un altro punto della città”.
In via Ghilini è fra l’altro in rampa di lancio un piano integrato di intervento che prevede la realizzazione di nuove residenze e nuovi spazi commerciali. Un progetto che fa parte del nuovo Pgt e che dovrebbe assicurare una progressiva riqualificazione della zona
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