Economia

CISL Monza-Lecco, ufficio vertenze: “La ripresa è ancora un miraggio”

I fallimenti non diminuiscono, i licenziamenti neppure. Dalla Cisl arrivano segnali scoraggianti: "Dal 2017 non si aspettiamo grossi cambiamenti. Non vediamo miglioramenti."

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Lo scorso anno doveva segnare il punto di svolta per l’economia italiana e di conseguenza anche per il mercato del lavoro. Dopo anni di crisi ci si attendeva la famosa inversione di tendenza. Ma da quanto emerge dall’incontro alla CISL  MB/Lecco, i segnali di miglioramento promessi da Renzi con l’introduzione del Jobs Act, si intravedono a malapena.

Questo è quanto è emerso mercoledì 15 febbraio, presso la sede monzese di Via Dante, quando Mario Todeschini  e Stefano Goi hanno diffuso i dati relativi al bilancio e alle attività svolte dall’Ufficio vertenze della CISL Monza Brianza Lecco nel corso del 2016.

Da Gennaio a dicembre 2016, sono 948 le pratiche e i fallimenti gestiti dall’Ufficio vertenze territoriale, con un totale di 207 procedure concorsuali.  La cifra delle somme derivate dal recupero crediti post fallimento ammonta invece intorno ai 10 milioni di euro. “E’ stato un altro anno faticoso, che ci ha visti purtroppo molto impegnati- spiega Mario Todeschini, responsabile della segreteria monzese- Le risposte positive che aspettavamo non sono arrivate. In realtà ci siamo affacciati al 2016 con diversi interrogativi, che ancora oggi in parte non sono stati risolti ”.

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Per rendersi conto della fase di stallo in cui si trova il mercato del lavoro, si possono utilizzare diverse chiavi di lettura. Una di queste, è sicuramente quella di confrontare tra loro i dati riguardanti i fallimenti, prendendo in considerazione l’ultimo biennio. Se nel 2015 il numero dei lavoratori coinvolti in casi di fallimento ammontava a 499, l’anno scorso invece è salito a 647, restando comunque sotto la soglia dei 792 lavoratori coinvolti del 2014. Il settore più interessato resta quello dell’industria metalmeccanica, seguito dal commercio e dall’edilizia. Le statistiche quindi, sembrano dirci che in realtà la tanto conclamata ripresa economica, non sia altro che una chimera irraggiungibile.“Un’altra difficoltà che emerge dal rilievo dei dati- dichiara Stefano Goi, responsabile dell’Ufficio Vertenze- Risiede nel fatto che con il Jobs Act c’è meno possibilità di richiedere vertenzialità  per il lavoratore. Quindi in sostanza meno assistenza rispetto al passato”. Il Jobs act da una parte ha normato, ma dall’altra ha tolto. Sono tanti i lavoratori che vivono oggi in situazioni d’emergenza . La CISL affronta ogni giorni diverse situazioni riguardanti l’ambito occupazionale, cercando di fornire un servizio che tuteli la dignità del cittadino come lavoratore,  in sintonia con quelle che sono le disposizioni di legge. I dati che preoccupano maggiormente sono quelli che toccano gli over 50, sempre più spesso costretti a reinventarsi a causa dei licenziamenti o del fallimento dell’azienda.

Uno scenario tutt’altro rassicurante quello che attende il mercato del lavoro. “Dal 2017 non ci aspettiamo grossi cambiamenti– ammette in conclusione Todeschini- Segnali di ripresa non ce ne sono. Purtroppo con tutta probabilità sarà un altro anno di lacrime e sangue per molti lavoratori.”

 

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