Tagli ai trasporti, i sindaci della Brianza uniti contro Roma

Gli amministratori hanno firmato un documento condiviso per chiedere al ministero ai Trasporti l’apertura di un tavolo di confronto.
In trincea contro i tagli ai trasporti pubblici imposti da Roma. I sindaci della Brianza non sembrano affatto intenzionati a deporre le armi contro il governo centrale, responsabile di avere messo in ginocchio i conti delle Province italiane, compresa quella di Monza. In ballo c’è il futuro del trasporto pubblico brianzolo, che rischia adesso di essere pesantemente ridimensionato, ma che gli amministratori stanno cercando di salvare in extremis. In particolare, i sindaci hanno firmato un documento condiviso col quale chiedono al presidente della Provincia, Gigi Ponti, di insistere col ministero ai Trasporti affinché venga aperto il prima possibile un tavolo di confronto.
Obiettivo: scongiurare i tagli ai trasporti, in particolari quelli che potrebbero cancellare in un copio solo le linee Z225 e Z227, utilizzate quotidianamente da circa 8 mila pendolari fra studenti e lavoratori. Le città interessate sono cinque: Muggiò, Lissone, Nova Milanese, Cinisello Balsamo e Reso San Giovanni. In totale, sono state raccolte 11 mila firme di protesta. Il documento sottoscritto dai sindaci precisa che <tutte le linee attualmente esercite con il servizio Tpl sono indispensabili per la tenuta del sistema della mobilità della Provincia di Monza e Brianza, garantendo un servizio indispensabile a quanti utilizzano il trasporto pubblico locale per gli spostamenti quotidiani, prevalentemente pendolari, per raggiungere, ad esempio, scuole o luoghi di lavoro.