Sport

Lentate entusiasta per il ciclocross raccontato da Carlo Gugliotta

Il giornalista romano a Lentate per presentare il suo libro dedicato al ciclocross: uno sport di fango, freddo e fatica, ma anche di divertimento e incredibile bellezza.

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«Pensavo, ma te pare che er sinnaco se mette a pensà ar ciclocross?». Sembrava stupito Carlo Gugliotta, a Lentate lo scorso venerdì 10 febbraio per presentare il suo libro  “Pedalare nel fango. Il ciclocross spiegato e raccontato dai suoi protagonisti”. Giornalista romano e addetto stampa del Giro d’Italia Ciclocross, Gugliotta, arrivato alla stazione di Camnago direttamente dalla Capitale, ha raccontato della passione per uno sport che è sì fango e fatica, ma anche emozione e soddisfazione.

Insieme a lui, oltre a un’entusiasta Rosella Rivolta (che gli ha ribattuto: «Sono il sindaco, ma mi sono tenuta la delega allo Sport!»), la lentatese e appassionata di ciclismo Roberta Ceppi, già responsabile dell’ufficio stampa della Federazione Ciclistica Italiana, e l’atleta brianzola Rebecca Gariboldi, tricolore ciclocross nel 2013 a Vittorio Veneto.

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«Ho scritto “Pedalare nel fango” per spiegare finalmente a tutti cos’è il ciclocross, per farlo capire e apprezzare dando voce agli atleti – spiega Gugliotta -. C’è il mio nome in copertina, ma l’ho sempre considerato un lavoro di gruppo». Scritto in poco più di nove mesi, “Pedalare nel fango” è già arrivato alla seconda ristampa: è il primo libro di Gugliotta, che, dopo le ansie pre-pubblicazione tipiche di uno scrittore agli esordi, ora non nasconde la voglia di rimettersi alla prova con una seconda opera. «In tanti mi hanno scritto per dirmi che lo avevano apprezzato, in questo il ciclocross è una davvero una famiglia, forse ancora di più che il ciclismo – continua -. È uno sport di nicchia, ma credo sia impossibile non amarlo: è puro divertimento. Una gara dura 60 minuti, meno di una partita di calcio, è spettacolare e si segue bene». Anche andando contro i cliché: Gariboldi, fuori dalla tenuta da gara, è una ragazza minuta, esile e bionda, ma quando le chiedono “chi te lo fa fare di buttarti in mezzo al fango?” o “ma non ti pesa uscire a correre sotto la pioggia?” risponde, quasi incredula per la banalità delle domande, che freddo, fango e fatica si affrontano volentieri «per la bellezza di raggiungere l’obiettivo». «Le condizioni, sia di gara sia di allenamento, sono molto difficili – ammette l’atleta di Lissone, che racconta di essere salita su una mountain bike a sei anni e di non esserne più scesa -. Il ciclocross mi ha insegnato a non mollare – continua -, e anche a superare un periodo difficile dal punto di vista della salute».

Dopo lo sport si è parlato anche di salute, con la consegna di tre nuovi defibrillatori alla città: «Due momenti diversi che, però, nel fondo si legano – ha commentato Rivolta -. A Lentate d’altra parte il ciclismo ha lasciato un bel segno. Ricordo che da queste parti, tra gli anni 80 e 90, tanti giovani e non solo si ritrovavano per andare a correre in bici e facevano gare nei boschi: una bella storia che abbiamo messo in luce anche grazie all’handbike (nel 2015 Lentate aveva ospitato una tappa del Giro d’Italia di Handbike, ndr)».

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