Economia

K-Flex Roncello, decine di lavoratori e autorità all’assemblea #video

I lavoratori hanno spiegato la difficile situazione che stanno vivendo, alla presenza dei rappresentanti politici e sindacali locali.

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In molti hanno detto sì all’invito all’assemblea organizzata dai lavoratori K-Flex  che si è svolta oggi, 4 febbraio, nel piazzale dell’azienda. Neanche la pioggia incessante ha fermato sindaci, consiglieri, assessori e rappresentanti sindacali. I lavoratori, in presidio permanente da ormai dodici giorni contro la delocalizzazione, hanno così la conferma di avere il pieno sostegno del mondo politico e delle istituzioni.  (qui il nostro articolo sulla vicenda K-Flex).

assemblea K-Flex

A parlare sono state non solo le autorità presenti, ma anche gli stessi lavoratori: dalle loro parole emerge la rabbia, la delusione e la frustrazione per una situazione che ha dell’inverosimile, ma anche, soprattutto, la volontà di non arrendersi.

Antonio Lentini, da 30 anni in K-Flex: “Non ci siamo mai tirati indietro, abbiamo fatto centinaia di ore di straordinari, lavorato anche nei periodi festivi. Noi, questo lavoro lo meritiamo”. Della stessa opinione sono anche Aziz Boumtira e Grazia Frati, così come gli altri 250 loro colleghi che rischiano il posto di lavoro.

Enrico Brambilla, consigliere regionale del PD dichiara: “La produzione deve rimanere qui, in Brianza. Purtroppo non ci sono leggi che regolino il potere di delocalizzare che hanno le azienda italiane. Vogliamo allora creare una forte mobilitazione connettiva su tutti i livelli, in modo che le cose cambiano su questo fronte. La priorità è quella di garantire il diritto del lavoro“. E proprio per garantire questo diritto inalienabile stanno lottando anche Massimo Ferri, di Femca Cisl e Ermanno Donghi di Filctem Lombardia.

Al fianco dei lavoratori anche il sindaco di Roncello, Luca Signorile, Roberto Invernizzi, vicepresidente della provincia di Monza e Brianza e Rita Pavan, segretari generale Cisl Monza e Brianza, per citarne alcuni.

Insomma, l’appoggio delle istituzioni c’è, la volontà di continuare anche. Quello che manca è una risposta da parte della multinazionale della famiglia Spinelli. Si spera nell’incontro di mercoledì 8 al Mise a Roma. Nel frattempo il presidio continua, perché, come ha detto qualcuno, “Il nostro futuro vale bene il prezzo di qualche notte al freddo”.

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