Economia

I dipendenti k-flex bloccano la Sp2 al grido di “Vogliamo il posto di lavoro”

Ennesimo episodio di protesta dei lavoratori che rischiano il posto di lavoro. Bloccata la rotonda sulla strada provinciale 2. #video

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Sono in presidio permanente da ormai 32 giorni, ma ancora non si arrendono. Stamattina, venerdì 24 febbraio, i dipendenti k-flex hanno organizzato un corteo per le vie di Busnago, fino a bloccare al Sp2. La protesta è contro l’azienda che ha deciso di delocalizzare e licenziare.

Muniti di bandiere, striscioni e megafoni in 70 hanno fatto sentire la propria voce, mentre i loro colleghi sono rimasti nel cortile della sede di via Leonardo da Vinci per mantenere il presidio.

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Sono partiti alle otto da via San Rocco a Busnago, proseguendo poi verso il centro del Comune, fino a raggiungere la rotonda che collega la strada provinciale 2 a Busnago. Durante la marcia di protesta, controllata da numerosi membri delle Forze dell’ordine, i dipendenti hanno distribuito volantini ai passanti e agli automobilisti bloccati dal corteo, nei quali si legge della probabile “assunzione di cento lavoratori in Polonia entro il Giugno 2017 e dell’ampliamento dell’attuale stabilimento polacco”. In ogni caso, il corteo non ha causato gravi problemi alla viabilià, ma solo dei rallentamenti per una decina di minuti.
“Voi magari arriverete dieci minuti in ritardo al posto di lavoro, ma noi il lavoro non lo abbiamo più”. Così i lavoratori si rivolgono agli automobilisti in coda, attraverso i megafoni.

I lavoratori, delusi e arrabbiati, ce l’hanno con la famiglia Spinelli. Parole infuocate per l’amministratore delegato, Carlo Spinelli e il fondatore della multinazionale, Amedeo Spinelli.  I vertici aziendali, dal canto loro, avevano negato ogni cosa, dichiarando in un comunicato stampa che non c’è l’intenzione di delocalizzare e che i licenziamenti sono invece da collegare al fatto che la sede di Roncello presenta gravi problemi strutturali ed è antieconomica.  (Qui il nostro articolo).

Ma i dipendenti non ci credono,  e continuano nella loro protesta. ” Siamo al trentaduesimo giorno di sciopero consecutivo. I lavoratori dimostrano che lottare per una giusta causa è un valore. La famiglia Spinelli sta compiendo uno scempio qui in Brianza“. Queste le dure  parole di Matteo Moretti di Filctem Cgil.

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Domani, sabato 25 febbraio, è in calendario una seconda assemblea pubblica, alla quale parteciperanno i primi cittadini di Mezzago, Bellusco, Ornago, Agrate, Vimercate, Carnate, Sulbiate, Aicurzio , Ronco briantino, Trezzo e Inzago. I vari sindaci hanno già firmato un accordo a sostegno dei lavoratori.  Mercoledì 3 marzo ci sarà un ulteriore incontro al Ministero per lo sviluppo economico di Roma.

Nel frattempo anche il M5S si aggiunge al coro delle voci a favore dei lavoratori. Il deputato brianzolo Davide Tripiedi si dichiara indignato e aggiunge: “Non è possibile che un’azienda con centinaia di milioni di fatturato, mentre licenzia 187 dei suoi 243 dipendenti allo stesso tempo delocalizza ed assume nuovo personale nello stabilimento in Polonia. Se a questo aggiungiamo che pochi anni fa i proprietari di K-Flex hanno ricevuto 12 milioni di finanziamento dallo Stato, ci si rende conto di trovarsi di fronte ad una situazione del tutto inaccettabile“. Il M5S si impegna ad aiutare i dipendenti, a partire dalla risoluzione appena firmata alla Camera da quasi tutti gli esponenti pentastellati.

Un faro di speranza, dunque, che fa pensare che la vicenda dei 243 lavoratori a rischio non si concluderà qui.

 

 

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