Politica

Convegno Lega Nord, Romeo: “Stato assente? È un eufemismo”

Il rappresentante del Carroccio ha elencato i risultati della Giunta Maroni attaccando il Governo centrale Pd. Presente anche Dario Allevi, che punzecchia Scanagatti.

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“Stato assente, Regione presente”. Questo il titolo dell’incontro pubblico andato in scena venerdì 24 febbraio in Sala Maddalena a Monza. Relatore della serata, il capogruppo di Lega Nord in Regione Lombardia, Massimiliano Romeo. Scopo del convegno, illustrare ai cittadini i risultati conseguiti da Palazzo Lombardia e dalla Giunta Maroni negli anni della crisi e dei tagli del Governo.

Il titolo dell’incontro non lascia spazio a fraintendimenti e getta le basi per la campagna elettorale delle prossime elezioni regionali nel 2018. Ed è vera e propria aria di campagna elettorale quella che si respira in Sala Maddalena, sia a livello regionale che comunale. Prima con Romeo, che durante il suo intervento ha elencato le principali risorse stanziate dalla Regione per alcuni importanti interventi nel territorio di Monza e Brianza; il tutto condito da pesanti attacchi al Governo centrale. Poi con l’invitato Dario Allevi (nel video in basso il suo intervento), candidato sindaco del centro-destra per Monza alle prossime elezioni amministrative 2017, che non manca di punzecchiare l’amministrazione Scanagatti con una boutade che riprende lo slogan dell’incontro: “A Stato assente, Regione presente – ha affermato sarcastico Allevi – aggiungerei Comune assente”. Insomma un fuoco incrociato all’indirizzo del Partito Democratico.

Tanti i temi trattati da Romeo: dal salvataggio del GP di Monza grazie ai 70 milioni di euro stanziati dal presidente Maroni, passando per i 62 milioni di investimenti per le linee ferroviarie Seveso-Camnago-Meda, fino ai 2.5 milioni messi a disposizione da Palazzo Lombardia per la sicurezza stradale e contro il degrado urbano dei comuni brianzoli. E poi ancora 4.5 milioni per la difesa del suolo contro i rischi idrogeologici, un milione per il restauro della Cappella Teodolinda e 350 mila euro per portare all’antico splendore la facciata del Duomo di Monza.

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“Nonostante tutti i tagli del Governo e nonostante tutti i soldi rubati da Roma ai lombardi – ha tuonato il capogruppo leghista rivolgendosi ai circa 100 cittadini presenti – la Lega Nord, con la Giunta Maroni, ha portato a casa dei risultati importantissimi”. Poi Romeo butta benzina sul fuoco: “Dire Stato assente è un eufemismo. Roma bussa alla nostra porta solo per riscuotere e per tagliare: in 4 anni i governi Monti, Letta, Renzi e Gentiloni hanno tagliato le risorse lombarde per 1.9 miliardi di euro che, se sommati alle varie manovre per comprimere la spesa, al patto di stabilità e all’obbligo di pareggio di bilancio, portano il conto a 4.7 miliardi. Senza parlare dei 54 miliardi di euro di tasse che ogni anno i lombardi versano a fondo perduto nelle casse romane, quando poi regioni come la Sicilia evadono praticamente la stessa cifra, 53 miliardi! Ma cosa aspettiamo a diventare autonomi?”.

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Ed ecco l’altro tema cardine della serata: il referendum per l’autonomia lombarda che, secondo quanto riportato dal capogruppo del Carroccio, potrebbe essere indetto da Maroni nel prossimo ottobre. In particolare, l’argomento referendum è divampato quando l’intervento di Romeo si è concentrato sul progetto della metropolitana a Monza e in generale sul trasporto pubblico. “La Regione ha cofinanziato lo studio di fattibilità del prolungamento della M5 da Bignami fino alla Villa Reale. Il problema è che questi sette chilometri costeranno circa 850 milioni di euro (120 milioni al chilometro, ndr) e con i tagli di Roma sarà un’impresa lunga e difficile. Ma se i lombardi decidono di svegliarsi e diventiamo autonomi, la Metro la portiamo a Monza in un anno”.

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E sulla questione del Tpl brianzolo, Romeo torna a mettere in guardia i cittadini: “Non fatevi raccontare bugie. I tagli statali pesano sul trasporto lombardo per 12 milioni. Regione Lombardia si sta impegnando affinché la situazione non precipiti definitivamente, ma con queste sforbiciate diventa quasi impossibile intervenire. Non si può pensare che con meno risorse i servizi restino gli stessi. La colpa è ancora del Governo PD che continua a tartassarci e che con la Legge Delrio ha svuotato le casse delle Province”.

 

 

 

 

 

 

 

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