Attualità

Chiuso il cerchio intorno allo scafista “di terra”

Era riuscito ad darsi alla macchia durante la maxi operazione della Polizia, preso vicino centro profughi a Milano

arresto-manette-freeweb

Tredici le orinanze di custodia cautelare per gli “scafisti” di terra, emesse lo scorso agosto a seguito di una maxi inchiesta della Polizia di Stato di Monza per un giro di denaro che un’organizzazione criminale composta da siriani, egiziani e rumeni che si occupavano di far arrivare i profughi in tutto il Nord Europa.

Qualcuno però, era scampato all’arresto, tra cui un 34enne egiziano che, però, è stato catturato sabato scorso dalla Polizia a Milano.
Così gli agenti hanno messo un altro tassello all’operazione “Transitus”, acciuffando un componente dell’organizzazione criminale da agosto latitante, e accusato di associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento dell’immigrazione clandestina.

Lui, nonostante la lunga caccia all’uomo nel giorno di esecuzione delle ordinanze, era riuscito a far perdere le proprie tracce, riattivandosi presumibilmente nel milanese, dove aveva continuato a cercare “prede” per i suoi loschi affari. Ed è proprio nei pressi di alcuni centri di accoglienza di via Sammartini a Milano che gli agenti lo hanno intercettato e fermato.

Residente regolarmente in Italia, con casa a Vimodrone, è stato identificato come parte della “mente” dell’organizzazione, ovvero tra coloro che organizzavano i viaggi dei profughi siriani diretti in Europa, su mezzi di trasporto su ruota, in condizioni tutt’altro che agevoli. Per assicurarsi un “passaggio della speranza”, i profughi arrivavano a pagare anche mille euro. Una volta consegnato il denaro in contante nelle mani degli organizzatori, attendevano in un appartamento di Monza di essere contattati dagli “scafisti” he poi li caricavano sui mezzi e li portavano fuori confine.

MBNews è anche su WhatsApp. Clicca qui per iscriverti al canale e rimanere sempre aggiornato.
commenta