L’Osservatorio sul precariato dell’Inps rivela che la Lombardia è al primo posto per numero di voucher venduti: fra gennaio e ottobre 2016, mentre il numero di nuove assunzioni a tempo indeterminato calava del 27.8%, sono stati venduti 22.419.420 voucher, +36.6% rispetto al 2015.
Parallelamente, nei giorni scorsi la Corte Costituzionale si è espressa positivamente in merito al referendum sui voucher e il Governo starebbe valutando diverse ipotesi di modifica, fra cui l’introduzione di limiti proporzionali al numero dei dipendenti a tempo indeterminato.
Ma da Confartigianato le idee sono chiare: «I voucher sono stati pensati per pagare lavori occasionali, che con l’impresa non hanno nulla a che fare. Sarebbe quindi una pessima idea immaginare di riformarli con eccessi di regole che li snaturerebbero, fissando quote legate ai dipendenti fissi dell’impresa – ha commentato Giovanni Barzaghi, Presidente di APA Confartigianato Milano–Monza Brianza – Eliminarli sarebbe un errore, occorre piuttosto disciplinarne l’uso improprio e incentivare quello legittimo, anche come mezzo per contrastare il sommerso. Oggi le imprese, per poter rispondere alle novità del mercato e restare competitive, hanno la necessità di coniugare flessibilità e costo del lavoro. E in quest’ottica i voucher possono rappresentare un’efficace risposta alle esigenza di lavoro improvvise e temporanee».
«Nonostante il boom nazionale, sul nostro territorio i voucher-lavoro sono poco utilizzati dagli artigiani e certamente non possono essere considerati fra gli strumenti principali per l’inserimento in azienda. – ha commentato il Segretario Generale di APA Confartigianato Paolo Ferrario – Su questo fronte le priorità del governo devono essere la disoccupazione giovanile e il rifinanziamento dei contratti di apprendistato, il vero strumento utile per approdare al mondo del lavoro».
In foto da sinistra Paolo Ferrario e Giovanni Barzaghi
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