Attualità

Trasporto pubblico in Brianza, il 2017 porterà il taglio di due linee

Dal 1 febbraio entreranno in vigore pesanti tagli alle linee locali. Sindaci sul piede di guerra.

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In arrivo  con l’anno nuovo pesanti tagli al trasporto pubblico brianzolo. Giovedì sera il presidente della Provincia, Gigi Ponti, ha annunciato all’assemblea dei sindaci una riduzione di circa 750 mila km/anno per le linee locali. La razionalizzazione messa a punto dai tecnici della Provincia interessa sette linee distribuite sui tre lotti e prevede la soppressione totale di due linee e una riduzione di servizi per le altre. I colpi di forbice entreranno in vigore a partire dal 1 febbraio.

In particolare, fra un mese saranno cancellate le linee z225 e z227 che trasportano mediamente otto mila passeggeri fra studenti e pendolari. “Sappiamo bene che, a fronte di questi tagli, il servizio offerto non sarà più adeguato rispetto alle esigenze di mobilità della Brianza – ha detto Ponti -. Ci appelliamo ancora una volta a Regione Lombardia e al Ministero perché considerino gli ingenti flussi di carico della Brianza, una Provincia che conta quasi 900.000 abitanti! Per questo ho chiesto la convocazione di un incontro dell’Agenzia di Trasporto Pubblico, per valutare insieme a Città Metropolitana ogni possibile ulteriore azione che possa alleggerire i disagi, che interessano almeno 10.000 passeggeri al giorno”.

La causa degli tagli sono le pesanti riduzioni dei trasferimenti statali e l’esiguità delle risorse mezze a disposizione di Regione Lombardia. I sindaci brianzoli sono tutti sul piede di guerra. Alcune amministrazioni, come quella di Lissone, subiranno per esempio la perdita del collegamento all’ospedale che sarà sostituito dal un bus navetta della Provincia. Proprio in queste giorni Ponti ha contattato anche i comitati dei pendolari Mb per rappresentare ancora una volta la difficile situazione del trasporto pubblico: un primo incontro è previsto già per il 4 gennaio a Monza. Secondo i calcoli degli uffici di via Grigna, ad oggi le sole risorse regionali strutturali consentirebbero di affidare circa 5,7 milioni di Km/anno, contro un fabbisogno stimato di almeno 6,15: servono, dunque, almeno 900 mila euro i di euro in più all’anno.

Dura la reazione di Andrea Monti, consigliere provinciale della Lega. “Un taglio così cospicuo, circa il 10% del chilometraggio totale, costringerà a sedersi intorno ad un tavolo Provincia e aziende di trasporto, che naturalmente rivendicheranno la legittima rinegoziazione dei termini contrattuali. Cosa significa questo in soldoni? Semplice. Essendo le due tratte molto costose (sono le più lente in assoluto) e molto redditizie (tra le più affollate), è probabile che le aziende chiederanno l’aumento del costo chilometrico da corrispondere”

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