SPID: attivati 700mila PIN unici. Da Gennaio anche per l’anticipo pensionistico

Ciò che pareva un sogno sta diventando realtà: SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale, è il nuovo sistema di accesso che consentirà di utilizzare, con un’identità digitale unica, i servizi online della Pubblica Amministrazione e dei privati accreditati dall’AGID.

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La busta arancione, contenente la previsione della pensione futura, preannunciava chiaramente una novità in tema di accesso al portale dell’INPS. Oggi ciò che pareva un sogno sta diventando realtà: SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale, è il nuovo sistema di accesso che consentirà di utilizzare, con un’identità digitale unica, i servizi online della Pubblica Amministrazione e dei privati accreditati dall’AGID (Agenzia per l’Italia digitale).

L’iniziativa, secondo quanto dichiarato negli scorsi mesi dall’Istituto previdenziale in un comunicato stampa, consentirebbe di sensibilizzare i contribuenti, non ancora in possesso di strumenti per l’accesso ai servizi on line, ai vantaggi della digitalizzazione. I destinatari della busta arancione erano invitati a richiedere SPID per accedere a tutte le funzionalità aggiuntive offerte dal servizio online di simulazione della pensione, informando i cittadini dei vantaggi introdotti dalla nuova identità digitale unica.

SPID è stato lanciato ufficialmente lo scorso marzo, ma è nelle ultime settimane che sono state richieste e rilasciate più password: si narra di una crescita del 160% in quanto sono state erogate più identità digitali nelle ultime tre settimane di quelle rilasciate dal suo lancio a marzo 2016.

L’aumento delle richieste di credenziali al Sistema Pubblico di Identità Digitale è dovuto ad alcuni fattori: il bonus cultura per i diciottenni, il bonus insegnanti con la cosiddetta Carta del docente e, a partire dai primi mesi del nuovo anni, ci sarà anche l’Anticipo pensionistico introdotto in Legge di Bilancio dal Governo Renzi. In aggiunta, quale ulteriore fattore di incremento vi è l’obbligo previsto per la fine del 2017 che impone a tutte le pubbliche amministrazioni di garantire l’accesso ai propri servizi online esclusivamente con SPID.

“Spidonly”, è il termine coniato per spiegare che alcuni servizi funzioneranno esclusivamente per mezzo della password unica, provocando in alcuni casi uno switch-off drastico e immediato. Per ulteriori informazioni: http://www.spid.gov.it/

In ambito accademico, gli studiosi della “cosa pubblica”, nell’affrontare il tema del buon andamento della pubblica amministrazione nonchè del rapporto tra PA e i cittadini, sono soliti ribadire l’importanza per una PA di svolgere la propria attività in maniera economica, efficiente, efficace ma anche equa ed etica.

Uno strumento innovativo come SPID può chiaramente favorire il perseguimento di tali principi, ma sorge spontaneo chiedersi se un eccesso di telematizzazione dei servizi non favorisca anche comportamenti poco rispondenti al criterio dell’equità da intendersi come applicazione della legge o delle procedure telematiche non rigidamente ma in maniera anche temperata da umana e indulgente considerazione dei casi particolari.

E’ parere dell’INCA CGIL, ma non solo, che nel rapporto tra PA e cittadini, a maggior ragione nel rapporto tra contribuente ed Ente previdenziale, l’introduzione del telematico, aldilà del numero dei PIN rilasciati, abbia creato notevole confusione tra i cittadini. Ancora oggi, ad esempio, gli uffici di Patronato vengono considerati un distaccamento delle sedi INPS. Una conoscenza informatica di base, magari anche supportata dall’acquisizione della patente europea per l’uso del computer (ECDL), non garantisce competenze in materia previdenziale, fiscale o tributaria, medica, finanziaria o bancaria.

Il timore è che le invisibili barriere digitali, “vendute” come necessarie innovazioni, quali ad esempio un PIN, SPID, ecc.ecc, possano aumentare l’asimmetria informativa tra Enti e cittadini che fruiscono dei servizi pubblici, ma soprattutto possano sgretolare ulteriormente i rapporti tra il corpo sociale e lo Stato se non si riuscirà a garantire, parallelamente allo sviluppo di un canale informatico, anche un accesso vis-à-vis ai servizi di pubblica utilità.

E’ un timore empirico che nasce dall’ascolto disinteressato delle decine di migliaia di persone che chiedono annualmente assistenza al Patronato INCA CGIL che ogni giorno prova a compiere il proprio ruolo istituzionale cercando di essere un attore sociale del ambiamento. Nonostante alcune perplessità: lunga vita a SPID. D’altronde la vita appartiene ai viventi e chi vive deve essere preparato ai cambiamenti.

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