L’attentatore di Berlino, Anis Amrì, è stato ucciso a Sesto San Giovanni da due poliziotti. L’uomo è stato fermato verso le tre di mattina in piazza 1 Maggio nel corso di un normale controllo. Tuttavia, dallo zaino, anziché i documenti ha estratto una calibro 22 e ha fatto fuoco ferendo alla spalla uno dei due agenti. L’altro, nel frattempo, aveva estratto la sua calibro 9 e ha risposto al fuoco uccidendolo sul colpo. Durate l’azione, l’attentatore avrebbe urlato “Allah Akbar”.
Il riconoscimento del cadavere è avvenuto grazie ai rilievi della misura del volto e alla successiva verifica delle impronte digitali. Nello zaino, oltre alla pistola aveva alcuni biglietti delle ferrovie francesi, che hanno consentito di ricostruire i suoi spostamenti. L’uomo aveva viaggiato in treno da Chambery, in Savoia, fino a Torino e da lì era arrivato alla stazione Centrale di Milano verso l’una di mattina.
La polizia sta effettuando accertamenti sulla pistola. In particolare, sono in corso alcune verifiche per capire se è la stessa arma usata per rubare il camion con cui è stato compiuto l’attentato nella capitale tedesca. Gi esperti stanno anche cercando di ricostruire la sua rete di contatti: era solo? Dove stava andando? Stava cercando un nascondiglio?
Foto-video by YouReporter
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