Politica

Referendum, il politico imprenditore Marco Sala (PD) voterà Sì. Ecco perchè

Sei domande per capire perchè voterà Sì il 4 dicembre. Ecco l'intervista.

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MBNews intervista in questi giorni precedenti al giorno del voto personalità note. Un viaggio tra chi è a favore e chi è contro.

Con il referendum costituzionale del 4 dicembre gli italiani sono chiamati a respingere o approvare la riforma Boschi-Renzi. I contenuti sono da mesi al centro del confronto e del dibattito sia dei partiti che degli esperti. Anche la Brianza si sta muovendo in tal senso, già da tempo si sono formati gli schieramenti del sì e del no, sono stati proposti dibattiti e convegni e tantissimi appuntamenti sono in programma proprio in questi giorni.

In sintesi: Il Ddl, definitivamente approvato lo scorso aprile, prevede la fine del bicameralismo perfetto tramite una profonda riforma delle funzioni del Senato, la riduzione dell’autonomia delle regioni e una serie di interventi minori, come l’abolizione del CNEL.

A loro abbiamo posto sei domande. A partire da oggi e a seguire nelle prossime settimane pubblicheremo le loro risposte.

Marco Sala (imprenditore e Capogruppo PD in Consiglio comunale a Monza) voterò “Sì” al referendum, ecco perché.

1) Il Parlamento e la fine del bicameralismo paritario. Un bene o un male?
Il nostro Paese è rimasto uno dei pochi, se non l’unico, tra le democrazie ad avere un bicameralismo paritario. La conseguenza è un raddoppio dei lavori parlamentari con una dilatazione dei tempi. L’introduzione di una sola camera legiferante non intacca minimamente i principi democratici sui quali è costruita la vita del nostro Paese, ma contribuisce a snellire le procedure e le attività del Parlamento stesso.

2) Cambieranno i poteri del Governo. La riforma porterà a una maggiore governabilità?
Leggendo con attenzione la proposta di riforma non ho trovato un’azione che interviene direttamente sui poteri del Governo. Si introduce un percorso privilegiato sui tempi di iscrizione delle proposte di Ddl alla Camera, la quale dovrà dare un parere e votare entro termini stabiliti: questo sicuramente aiuterà ad attivare il programma di governo in tempi certi.

3) Quale impatto ha la riforma sul rapporto Stato-Regioni?
Penso che la riforma aiuti a chiarire il rapporto Stato/Regioni, cioè quali sono le reali competenze di uno e delle altre. Vengono quindi riorganizzate anche le competenze stesse individuando quei temi che hanno necessità di una visione più complessiva (Paese) rispetto a una più locale (Regioni). Dal mio punto di vista come imprenditore ritengo questo un punto importante che darà maggior chiarezza a chi vuole investire nel nostro Paese ed una certezza legislativa che dovrebbe produrre minori difficoltà a chi vuole rilanciare gli investimenti e le attività produttive.

4) La riforma porterà vantaggi economici?
Sono convinto che un reale segnale di cambiamento come questo possa davvero aiutare il nostro Paese a riprendere un cammino di crescita e di guida nell’ambito dell’Europa. Avremo sicuramente maggior stabilità e la certezza che i percorsi iniziati possono essere portati a termine anche in Italia.

5) Nell’accoppiata Italicum e riforma costituzionale si ha uno spostamento dell’asse istituzionale a favore dell’esecutivo? In questo momento la nostra attenzione deve essere rivolta a capire la portata della riforma costituzionale. La modifica della legge elettorale riguarda un altro aspetto della vita dei cittadini. L’organizzazione delle modalità con cui i cittadini eleggono i propri delegati deve adeguarsi ai cambiamenti legati ai momenti storici e necessita quindi di percorsi propri. Mi sembra che ci siano già in campo modifiche rispetto alle prime proposte legate proprio al mutare della situazione sociale e politica.

6) Grazie all’introduzione del referendum propositivo e alle modifiche sul quorum referendario migliora la qualità delle democrazia?
Ritengo che l’istituto del referendum debba essere valorizzato per permettere una reale partecipazione democratica. La strada del referendum propositivo e di indirizzo e la variazione dei quorum vanno in questa direzione. Il  vero salto di qualità sarà comunque nel riuscire a portare all’attenzione dei cittadini proposte di valore riguardanti il vissuto quotidiano.

Naturalmente voterò Sì convinto che la riforma oggetto del referendum sia un importante passo avanti per il funzionamento del sistema democratico del nostro Paese.La campagna referendaria ha raggiunto toni e livelli che sottolineano un astio capace di distogliere gli elettori dai reali obiettivi della riforma.

Auspico che nei prossimi giorni ciascuno di noi faccia uno sforzo personale per comprendere la riforma costituzionale seguendo anche le indicazioni che il Presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano ci ha posto nei sui interventi sulla stampa ed in TV.

Avremo diversi momenti per un confronto politico su altre scelte per il nostro Paese.

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