Politica

Area ex Macello: che fine hanno fatto i soldi per il nuovo Polo scolastico?

Nuovo capitolo della telenovela sull'area abbandonata di via Procaccini. I finanziamenti del governo non sono stati riconosciuti., Troppo costoso il progetto del Comune.

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Dai canoni narrativi classici della telenovela, il caso dell’ex Macello comunale sta repentinamente virando verso quelli del giallo. Da risolvere, tuttavia, non è il mistero di un omicidio, ma di una sparizione. La sparizione dei fondi governativi necessari alla riqualificazione di quei circa 40 mila metri quadrati abbandonati e degradati da anni e alla realizzazione di un grande polo scolastico. Il progetto, nato per volontà della giunta di centro sinistra di Roberto Scanagatti, prevede una spesa di circa 20 milioni di euro che l’esecutivo contava di finanziare grazie a un bando governativo sulla Scuola innovativa. L’idea, tuttavia, è sfumata dopo 12 mesi di attesa perché troppo costosa e sebbene l’amministrazione conti su di un colpo di scena proprio all’ultima pagina del romanzo, le opposizioni incalzano chiedendo chiarezza.

La questione dell’ex Macello è infatti assai complicata. Area storica di Monza, ma abbandonata a se stessa da anni, ha visto decine di piani di recupero susseguirsi senza successo. Il penultimo, quello prima del Polo scolastico dell’attuale giunta, era della vecchia amministrazione targata Lega – Pdl, che prevedeva di creare una Cittadella dei giovani. Intervento affidato a una società di Torino, ma appena insediata l’attuale giunta ha bloccato tutto ritenendo inesistente l’interesse pubblico e ravvisando elementi di illegittimità. La conseguenza è stata una causa legale sanguinosa avviata dal privato, che sta costando al Comune quasi quattro milioni di euro di danni.

Un anno fa la giunta Scanagatti è però tornata in pieno possesso dell’area e come primo atto ha annunciato il via libera al Polo scolastico. Dodici mesi dopo, accusano adesso i partiti d’opposizione, siamo punto a capo, con l’aggravante di vedere crescere l’entità dei danni che il Comune deve pagare al privato.  “In cambio  – ha commentato Simone Villa, capogruppo Lega Nord in Consiglio comunale – ora si ha un’area derelitta e abbandonata su cui – è stato detto per gettare fumo negli occhi e tirare a campare – si farà il nuovo polo scolastico Bellani-Citterio: peccato che l’opera non risulti finanziata dal Governo. Quindi, molto prosaicamente, tutte balle”. Stessa lunghezza d’onda per i Grillini. “Ci si aspetterebbe di vedere un progetto – hanno spiegato Gianmarco Novi e Nicola Fuggetta, i due consiglieri del Movimento autori di un’interrogazione in aula. Invece c’è solo un disciplinare d’incarico”.

Sulla questione è intervenuta anche Anna Martinetti, consigliere comunale Una Monza per Tutti, che ha definito l’ex Macello: “una ferita aperta nel cuore della città”. “Oggi si sta svolgendo l’ultimo atto in ordine di tempo di una vicenda che probabilmente non finirà con questa legislatura – ha commentato – e che quindi verrà lasciata, come per quella precedente, in eredità al prossimo sindaco con il rischio, ma non auguriamocelo che, come già accaduto, si disfa tutto per qualcosa di più bello”.

Dal canto suo, per il momento, l’amministrazione nicchia. Il mancato finanziamento ha creato imbarazzo, ma l’assessore alle Opere pubbliche, Antonio Marrazzo, ha assicurato che è stata persa solo una battaglia, non la guerra. In altre parole, a settembre sono stati riaperti i bandi e l’amministrazione si è rifatta sotto. L’amministrazione, ha aggiunto, non ha sprecato i soldi pubblici.

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