Salute

Ritorna Aids Music Running e l’appello a sostenere la ricerca

Ritorna la manifestazione benefica che ha lo scopo di raccogliere fondi per la ricerca contro Hiv. Intervista VIDEO al Prof. Gori. #Programma #Orari

aids-running-2015-600x380-mb

aids-running-2015-mb-11-650x650 (Copia)Quando lo sport e la beneficenza celebrano un matrimonio felice, non possono che nascere figli con grandi capacità e obiettivi ambiziosi. Questo e molto di più è “Aids Running in Music”. La manifestazione, che ha lo scopo di sensibilizzare la popolazione e raccogliere fondi per la ricerca contro la diffusione dell’infezione da Hiv, animerà il centro di Monza venerdì 30 settembre e sabato 1 ottobre. Fulcro dell’evento, giunto alla sua quinta edizione, è l’ormai tradizionale passeggiata non competitiva di 6 km. La partenza è il 1 ottobre alle ore 18 in Piazza Trento e Trieste. Poi si attraverseranno, ognuno con il proprio ritmo, i vicoli del centro storico del capoluogo brianzolo. Le iscrizioni, che prevedono una donazione a sostegno della ricerca nell’ambito dell’HIV, sono già aperte dal 1 settembre.

L’evento non è solo podistico. Già a partire da venerdì 30 settembre, infatti, sono in programma una serie di iniziative collaterali. Protagonisti gli studenti di alcuni istituti superiori e scuole professionali della Brianza, chiamati a realizzare un progetto legato al loro specifico ambito di formazione. Un modo diverso per informare e coinvolgere sul tema i giovani, tra i più inconsapevoli dei rischi dell’Hiv. Così nella due giorni dell’ “Aids Running in Music” ci sarà un vero e proprio villaggio con stand, attività per i bimbi e, tra le altre cose, anche una caccia al tesoro alla scoperta dei monumenti di Monza, una sfilata sportiva e un’esibizione di danza. Per info basta cliccare sul sito Aids Running Music.

L’evento, organizzato da Anlaids, storica onlus italiana da oltre 30 anni attiva per fermare l’Aids (acronimo inglese di Sindrome da immunodeficienza acquisita), è stato ideato dal reparto di Malattie infettive dell’Ospedale San Gerardo di Monza. E’ proprio nei corridoi Gori-Andrea-Ospedale-S.Gerardo-e1456391062370del nosocomio brianzolo, uno dei più importanti della Lombardia, con picchi di eccellenza in diverse branche della medicina, che nel 2012 nasce l’esigenza di trovare un modo per accendere i riflettori sull’Aids.

Una malattia molto temuta fino alla metà degli anni Novanta, ma ora considerata nella percezione sociale meno pericolosa. Un rischio assolutamente da evitare. “Anche perché se negli ultimi anni c’è stato un calo della mortalità da virus Hiv, grazie ai farmaci e alle terapie antiretrovirali – spiega Andrea Gori, direttore del reparto di Malattie Infettive del San Gerardo – il numero dei contagiati è rimasto stabile con circa 4mila casi all’anno in Italia. Anzi nell’ultimo anno c’è stata una preoccupante recrudescenza”. E proprio la Lombardia, insieme al Lazio, è la Regione che ha un tasso di incidenza della malattia tra i più alti a livello nazionale. Con l’emergere, tra l’altro, di nuove tendenze rispetto agli anni Ottante e Novanta, quando l’Aids è arrivata in Italia (il primo caso nel nostro Paese è del 1982). “Se prima si trattava di una malattia legata all’utilizzo di droga, alla prostituzione e all’omosessualità – afferma Gori – ora è diventata la malattia delle persone normali, nel senso che chiunque abbia una sessualità attiva deve avere la percezione del rischio di poter contrarre il virus”. In primis i giovani che troppo spesso “hanno una sessualità promiscua, irresponsabile e inconsapevole dei pericoli a cui possono andare incontro” chiarisce il direttore del reparto di Malattie Infettive del San Gerardo.
Ecco perché è necessario lavorare su questo tema con un’adeguata comunicazione e, naturalmente, con una ricerca sempre più all’avanguardia. Anche su qu14212812_1278391192171392_8398603675482844877_n (Copia)est’ultimo fronte il nosocomio monzese, punto di riferimento per le malattie infettive in tutta la Brianza, è un modello a livello nazionale. “Con i contributi raccolti attraverso “Aids Running in Music” – aggiunge il Prof. Gori – i medici del S. Gerardo hanno potuto realizzare una serie di importanti successi. Nell’ultimo anno grazie a questo evento molti sono stati i lavori scientifici pubblicato a livello internazionale e le comunicazioni a congressi. I risultati sono soddisfacenti a dimostrazione del grado di innovazione raggiunta dalle nostre ricerche. Siamo riusciti a bandire – continua – borse di studio e contratti di ricerca, è stata ampliata l’unità di ricerca clinica per la conduzione degli studi sui trattamenti innovativi. Sono stati attivati nuovi ambulatori specialistici che ogni giorno garantiscono un servizio di qualità nell’assistenza al malato”. Circa 25 pubblicazioni all’anno sul virus dell’Hiv negli ultimi quattro anni, ambulatori innovativi per i malati di Aids, sostegno anche alle loro famiglie, uso di macchinari ad altissima tecnologia formazione di nuovi medici e farmaci innovativi. E due indirizzi di ricerca. “Da un lato lavoriamo per trovare e sperimentare terapie antiretrovirali e nuovi approcci terapeutici – spiega Gori – in modo da arrivare a mettere a punto strategie farmacologiche a minor grado di tossicità per poter sempre più garantire una migliore qualità della vita alle persone sieropositive”. Poi, naturalmente, c’è l’obiettivo finale. “In tutti questi anni abbiamo fatto grandi passi arrivando a mettere a punto terapie efficaci – spiega il primario del San Gerardo – ma dall’Aids, oggi, non si può ancora guarire. E’ giunto il momento di puntare alla cura definitiva dell’infezione da Hiv.”. C’è bisogno, insomma, di un ultimo scatto. Per percorrere gli ultimi metri sono necessari nuovi investimenti in modo da dare concretezza ai nuovi progetti. L’appello di Gori, allora, è rivolto soprattutto ai cittadini. Che devono scendere in campo per sostenere la ricerca. O, ancora, meglio in strada. A partire da sabato 1 ottobre con l’Aids Running in Music.

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